Articolo su Ashcroft e Gonzales

Spesso si è notato che solitamente le buone notizie non arrivino mai sole: nel caso del ministero della Giustizia USA la regola è stata confermata. L'iniziale notizia felice era data dalla circostanza che se ne fosse andato il guardiasigilli John Ashcroft, la cattiva è che sia stato rimpiazzato da Alberto Gonzales, tutt'altro che migliore. Ascroft era noto per il suo spregio verso le libertà personali, nel suo volere applicare molti gratuiti controlli. Per lui, i postini dovevano informare lo Stato riguardo i giornali cui i cittadini erano abbonati, le biblioteche dovevano spifferare i libri chiesti in prestito dai clienti, le cartelle cliniche di persone mal viste dovevano essere controllate, certe etnie erano portate "per natura" al terrorismo più di altre. Tutto questo, naturalmente, a suo parere per combattere il terrorismo. Concretamente, Ashcroft cercava di combattere il terrorismo antigovernativo con il terrorismo di Stato, e non mancava di fare anche del terrorismo verbale. I suoi critici venivano definiti, senza prove, fiancheggiatori dei terroristi. Da parte sua, Ashcroft aveva l'abitudine di fare incarcerare i nemici a tempo indeterminato senza fare notificare loro accuse. Riguardo tale triste e sinistro periodo alla Casa Bianca di Ashcroft, anche un noto professore universitario di Legge della Georgetown University ha dovuto ammettere che questa vicenda "è stata un disastro dal punto di vista delle libertà civili ma anche di quello della sicurezza nazionale". Ascroft si è dimesso il 10 novembre, ma la sua lettera di dimissioni risale al 2 dello stesso mese, quando era oramai palese la vittoria elettorale di Bush. Ashcroft confermava comunque la sua soddisfazione per l'esito elettorale. La motivazione delle dimissioni di Ascroft non è chiara, c'è chi dice che la sua tendenza a mettersi in mostra non fosse gradita neppure a membri del suo entourage, c'è chi paventa motivi di salute, adducendo conseguenze di un intervento chirurgico avvenuto mesi fa. Certo è che Ashcroft non ha perso l'abitudine alle bugie (vizio comune di questa amministrazione americana, ma se è per questo non solo di questa), ed il tono contemporaneamente trionfalistico, parlando del rafforzamento dei tribunali avvenuto durante il suo periodo a quella carica. Eppure, molti giudici, compresi quelli spesso fin troppo accomodanti della Corte Suprema, hanno dovuto affermare l'inconciliabilità col Diritto delle vergognose condizioni dei detenuti, talebani e di Al Qaeda, reclusi a Guantanamo. Ashcroft, inoltre, aveva assicurato che i due giudici federali da lui nominati avessero ricevuto udienze equilibrate e votazioni rapide, mentre era sotto gli occhi di chiunque fosse un minimo informato sulla vicenda che i giudici da lui nominati non avessero ricevuto ne' votazioni ne' udienze, perchè lo stesso Ashcroft aveva approfittato di un cavillo, e cioè di quando il Senato era chiuso. Gonzales, invece, attuale consigliere legale di Bush, è l'uomo che, a proposito delle infami torture americane verso i detenuti irakeni di Abu Ghraib, parlò di una sua proposta di modifica della Convenzione di Ginevra. A questo proposito, Ashcroft sostenne (cosa che aveva già fatto nel 2002), di non volere vietare la tortura, date le emergenze della lotta al terrorismo. Insomma, la stessa motivazione con la quale gli israeliani (unici al mondo) hanno legalizzato la tortura. Gonzales, che ha sempre difeso la politica attuata verso i prigionieri di Guantanamo, è tra i più grandi amici di Bush jr, che tempo fa lo aveva personalmente nominato alla Corte Suprema del Texas. E non c'è da aspettarsi granchè di meglio in futuro, dato che il maggiore concorrente di Gonzales è l'ultra filosionista Rudolph Giuliani, che ha raccolto con sè i più brutali poliziotti di New York e recentemente è tornato sotto le luci della ribalta anche in Italia per i suoi insulti nei confronti di Bettino Craxi riguardo la vicenda di Sigonella, mentre il governo italiano di allora aveva invece giustamente (ed in modo inedito da molti anni a quella parte) difeso il diritto internazionale nell'impedire la consegna agli statunitensi dei responsabili palestinesi del sequestro dell'Achille Lauro (dato che il reato era avvenuto in Italia). Sono quindi numerosi i segnali di un ulteriore degrado del sistema giudiziario americano: fino a circa un anno fa c'erano ancora posti negli USA dove le relazioni sessuali extramatrimoniali erano punite con la prigione (anche non nel caso di adulterio), e questo vale anche per certi altri comportamenti sessuali tra consenzienti maggiorenni e consapevoli, e tutt'ora ci si divide su questioni importantissime, quali ad esempio la pena di morte, applicata comunque nella maggior parte degli Stati USA, spesso ai danni di appartenenti a minoranze che non possono permettersi un buon avvocato. Non sono rari anche in questi casi gli errori giudiziari: errori particolarmente e drammaticamente irreparabili. Negli Stati Uniti, dove per la reiterazioni di reati si può giungere a pene pesantissime (ad esempio un uomo è stato recentemente condannato a 25 anni di reclusione per avere più volte rubato delle pizze), è stata da poco ripristinata la gogna. La prima persona a farne le spese è stato un uomo costretto a stazionare in modo umiliante e degradante di fronte ad un ufficio postale, portando un cartello con su scritto. " Ho rubato alla posta, questa è la mia punizione", in segno evidentemente di "contrappasso". Non c'è da meravigliarsi, dato che il sistema fa capo a Bush jr: naturalmente il presidente è soprattutto uno strumento di certe lobbies, ma che sia stato scelto proprio lui non è casuale. Un episodio a questo proposito è particolarmente emblematico: in un recente comizio alcuni entusiasti suoi elettori hanno affermato che era la prima volta che si aveva l'impressione che Dio stesse alla Casa Bianca, e Bush aveva risposta senza imbarazzo con un deciso e gonfio "Grazie!". Il tutto è più di una battuta, e certo George Bush non ha colto il ridicolo della situazione, data l'esaltazione di stile calvinista filoebraico di questo presidente che quasi s'identifica con Dio, e che più volte ha dichiarato con retorica esaltata di sentirsi investito di una missione di tipo metafisico.

[Questo articolo è stato pubblicato sui seguenti giornali: Rinascita, il Quotidiano di Caserta]



Antonella Ricciardi