Piccola nota su caso Lauro
I n merito alla vicenda del sequestro della nave italiana Achille Lauro dell’ottobre 1985, avvenuto ad opera di un gruppo armato palestinese, riguardo il quale, tra le altre cose, accenno anche nel mio libro “Palestina-una terra troppo promessa”, ritengo giusto aggiungere in questa sede alcune precisazioni, che nel volume non sono potute essere inserite. Per prima cosa, la circostanza che il palestinese Majed Yussef Al Molqi (Al Molki) abbia ucciso il passeggero ebreo degli U.S.A. Leon Klinghoffer a causa di un alterco, pur riportata da diverse fonti, non è un fatto accertato in modo incontrovertibile: non essendoci stati testimoni oculari dell’omicidio, infatti, i particolari ed i motivi dell’atto sono tuttora avvolti nell’ombra. Pur essendo verità documentata, infatti, che i palestinesi del gruppo avessero minacciato i turisti ebrei, statunitensi ed inglesi nel caso non fossero stati liberati numerosi prigionieri politici arabi dalle prigioni israeliane, è anche vero che, pur non essendo tali membri del commando del Fronte di Liberazione della Palestina stati esauditi in tale richiesta, essi non misero in atto la loro dichiarazione iniziale: quella di uccidere quei crocieristi delle tre comunità ad uno ad uno… Addirittura, quei quattro palestinesi diffusero la falsa notizia dell’uccisione di un secondo ostaggio, attraverso un bleuf che potesse fare ottenere la liberazione dei detenuti palestinesi senza spargere sangue sull’Achille Lauro. Pur sentendomi rammaricata, quindi (con la persona interessata e con i lettori) di non avere potuto precisare di più queste circostanze nel volume, devo pure ricordare, però, che erano state diverse le fonti che davano per certi tali particolari non certi, per cui il problema era fondamentalmente a monte. Inoltre, per dovere di cronaca riporto il dato che Majed Al Molqi ha sempre respinto la responsabilità dell’omicidio volontario di Klinghoffer, non escludendo che questi sia stato vittima di una rapina (dall’Achille Lauro risultò in seguito che mancavano alcuni miliardi di lire) o che fosse stato ucciso da una pallottola vagante (proveniente da un tipo diverso di arma da fuoco di quelle trovate nelle mani dei palestinesi successivamente, secondo quanto chiarito dall’autopsia sul morto). Tale versione di Al Molqi ha avuto circolazione quasi inesistente sui mass media, almeno a distanza di alcuni anni da quei drammatici avvenimenti.