Intervista a Michele Iannelli |
RICCIARDI: “Il movimento che hai fondato, Identità Mediterranea, si connota per essere una formazione meridionalistica identitaria, che valorizza le culture locali, senza però essere chiuso verso gli altri, tanto che promuove, non solo per l'Italia del Sud, un socialismo non materialistico, di natura comunitarista: puoi spiegare di più tali concetti, ed il perchè tali idee siano state tra loro associate?”
IANNELLI: “Abbiamo fondato il nostro movimento il 9 Dicembre del 2010; siamo dunque nati da pochissimo, ma abbiamo già idee chiare, programmi ambiziosi e molta voglia di fare.
Il rinnovamento sociale che noi proponiamo è profondo ed articolato. Partiamo da un punto di vista semplice, ma il più delle volte disatteso: la politica è la nobile arte al servizio del ben-essere dell’individuo e delle comunità.
Crediamo che per far ciò alcuni fattori siano indispensabili, inevitabilmente ed intimamente correlati tra loro. Innanzitutto l’identità: è il concetto alla base di tutto, è il punto di partenza essenziale per chiunque e per qualsiasi comunità; avere consapevolezza di chi si è, della propria storia, delle proprie peculiarità e quindi dei propri autentici bisogni è il presupposto indispensabile per una buona qualità della vita. Essere consci di e portare rispetto per la propria identità è un passaggio obbligato per essere riguardosi nei confronti delle identità altrui.
L’Identitarismo di cui siamo assertori è l’antidoto al “mondialismo” che vuole distruggere le diversità per attuare un dominio globale sui Popoli di tutta la Terra. Noi respingiamo qualsiasi tipo di localismo autoreferenziale e di nazionalismo aggressivo; proponiamo invece un Internazionalismo Identitario attraverso il quale Popoli liberi e sovrani convivano cooperando tra loro e rispettando le specifiche peculiarità e lottino insieme contro il comune nemico rappresentato dalla volontà di dominio assoluto delle Multinazionali e delle Banche.
A partire da ciò siamo assertori di uno sviluppo economico che sia consono ai bisogni specifici delle Comunità e che allo stesso tempo risponda al profondo bisogno degli esseri umani di fare Comunità ed essere protagonisti partecipi della Comunità. Siamo dunque sostenitori della socializzazione, del cooperativismo, della piccola impresa, dell’impresa familiare, dei condomini solidali, dei gruppi di acquisto solidali; crediamo nella possibilità di un circolo virtuoso in cui la comunità promuova e valorizzi le capacità individuali le quali, a loro volta, mettendosi al servizio di essa, la rafforzino”.
RICCIARDI: “ Identità Mediterranea colloca se stessa oltre gli schematismi di destra, centro e sinistra: perchè ed in che senso evitate tali classificazioni?”
IANNELLI: “Noi vogliamo qualificarci solo sulla base dei nostri programmi, della nostra organizzazione e sopratutto delle nostre azioni concrete. Oggi le etichette di destra, centro e sinistra sono involucri solo apparentemente dissimili; esse in realtà servono ad avvolgere e a diversificare fraudolentemente scatole che contengono le stesse cose e queste cose non ci piacciono affatto: sono i politicanti di Italia Unita Spa e di Europa Unita Spa il cui unico mestiere è quella di fornire ai Popoli una illusione di democrazia al fine di rendere così agevole lo strapotere più o meno occulto delle Banche e delle Multinazionali”.
RICCIARDI: “Il tuo partito è intensamente fondato sull'auto-organizzazione, il che comporta anche un auto-finanziamento: perchè avete scelto questa strada? Forse per favorire la vostra indipendenza da possibili condizionamenti di "poteri forti" e/o per motivazioni ulteriori?”
IANNELLI: “Ogni movimento onesto, trasparente e libero deve essere necessariamente auto organizzato ed auto finanziato, questi requisiti sono per noi ovvi e scontati.
Approfitto di questa tua domanda per sottolineare e denunciare che viviamo in una falsa democrazia che ha reso difficilissima un vera attività politica. Artatamente è stato creato un sistema per cui avere visibilità e possibilità di azione ha costi altissimi. Noi ci dovremo dunque molto impegnare per produrre fonti di autofinanziamento e da questo punto di vista abbiamo già dei progetti in questo senso”.
RICCIARDI: “Valorizzate le tradizioni dei popoli, che considerate nutritive in senso spirituale, dato che gli esseri umani, per quanto specifici possano pure essere, non si possono considerate come degli atomi vaganti completamente sradicati da tutto e senza identità, e nello stesso modo sostenete movimenti rivoluzionari a favore della liberazione ed autodeterminazione dei popoli: in che modo riuscite ad armonizzare le componenti di questo binomio, senza che l'una possa sminuire l'altra?”
IANNELLI: “Come ho già detto mettiamo al primo posto l’identità: identità individuale e collettiva sono due aspetti inscindibili e sinergici. L’uomo è un sofisticato “melange” di elementi e bisogni che riguardano la sua specifica individualità e che si mescolano, a loro volta, con bisogni ed aspirazioni derivanti dalla sua natura di essere sociale.
Quindi, se da una parte abbiamo il basico bisogno di poter sviluppare e nutrire continuamente una identità individuale (che possa avere e sentire di avere lo spazio per poter esprimere la propria creatività a partire dalle proprie vocazioni e speranze), dall’altra parte abbiamo la vivissima esigenza di una socialità vivace, solidale e ricca di valori condivisi che crei un vero senso di appartenenza ed un senso di sicurezza intesa nel significato più ampio del termine.
Abbiamo bisogno di sentirci liberi, di cambiare come vogliamo le traiettorie della nostra esistenza ma, allo stesso tempo, è per noi indispensabile operare nell’ambito di un contesto che ci offra la possibilità di percepire continuità e stabilità. Non è difficile, quindi comprendere quanto qualsiasi tipo di precarizzazione (del lavoro, della casa, degli affetti, della sicurezza) incida pesantemente e negativamente sul nostro intimo e sulle nostre relazioni. Essa, infatti, determina aggressività nevrotica ed una massiccia attivazione delle nostre chiusure e delle tattiche difensive ed evitative.
Dobbiamo vivere intensamente il presente e proiettarci con ottimismo nel futuro ma lo possiamo fare solo se abbiamo l’opportunità di radicarci in un passato fatto di Tradizioni vive e nutritive”.
RICCIARDI: “Proponete anche un assetto federalista per l'Italia, al fine di raggiungere una Confederazione Italica, soprattutto per porre rimedio alle ingiustizie che, nel corso della storia, hanno colpito l'Italia meridionale continentale (che preferite chiamare Napolitania, data l'influenza, ivi, in
particolare della cultura napoletana) e la Sicilia. Tuttavia, le vostre posizioni programmatiche differiscono nel profondo da quelle, pur federaliste, della Lega Nord: puoi illustrarne i motivi?”
IANNELLI: “Noi partiamo da un presupposto ben preciso: da 150 anni spacciano come Unità d’Italia una conquista ed un dominio coloniale operato da forze straniere che con la vera natura e la vera volontà dei Popoli Italici nulla avevano a che fare. Gli autori di questo misfatto che dura da 150 anni furono i Sabaudi, l’imperialismo Inglese, la Massoneria deviata e la grande finanza rapinatrice. Oggi sono cambiati gli attori ma il copione è sempre lo stesso; le forze dominanti sono le stesse, i loro cani da guardia idem: i politicantropoidi, la malavita organizzata, la burocrazia. Noi dunque vogliamo rifondare l’unità d’Italia su quelle sane basi indicate da Gioberti più di 150 anni or sono: una confederazione di libere entità statuali.
Noi siamo decisamente convinti che in questa lotta di liberazione la Napolitania ( termine che non esprime un Napolicentrismo ma quei territori che per secoli costituirono il Regno di Napoli) e la Sicilia debbano essere alleate e debbano allearsi con tutti gli altri Popoli Italici.
Noi siamo molto diversi dalla Lega Nord ! Un primo motivo viscerale: noi non ci alleeremmo mai con un personaggio come Berlusconi ! Questa alleanza della Lega Nord la dice lunga su quel “federalismo” di cui sono assertori: il loro federalismo è una ricetta per rendere ancora più efficiente l’oppressione della stato centralista, in cambio di qualche illusorio vantaggio localistico da cui la stragrande maggioranza delle popolazioni del Nord non avrebbe alcun beneficio.”
RICCIARDI: “Riguardo la politica estera, promuovete l'uscita dalla Confederazione Italica dalla NATO, oltre che una speciale collaborazione tra nazioni euro-mediterranee: puoi spiegare in modo più esteso tali proposte?”
IANNELLI: “Noi vogliamo per le nostre terre la Sovranità Geopolitica e Militare e ciò è totalmente incompatibile con la presenza di installazioni militari americane in Napolitania e Sicilia e con l’appartenenza alla cosiddetta Alleanza Atlantica. Oggi questa cosiddetta Alleanza appare totalmente priva di qualsiasi giustificazione e completamente unilaterale. E’ chiaro che questa pseudo alleanza e la presenza di sue installazioni militari sono totalmente al servizio di quei potentati economico-finanziari che pilotano la cosiddetta e ne fungono da braccio armato. L’obiettivo finale è il controllo mondiale e lo sfruttamento globale e brutale delle risorse umane e naturali.
Ci siamo denominati Identità Mediterranea anche per questo: vogliamo riappropriarci della nostra vera Identità Euro- Mediterranea per sbarazzarci di quella falsa ed oppressiva Atlantica.
Proponiamo una comunità Euro-Mediterranea di Popoli sovrani, prosperi ed alleati nel mantenimento della pace. Le nostre Terre si devono liberare dalle ingenti spese militari imposte attraverso la N.A.T.O dalle lobbies dei fabbricanti di armi”.
RICCIARDI: “Riguardo il rapporto con la natura, siete anche particolarmente sensibili alla tutela dell'ambiente: che cosa proponete, nello specifico, al riguardo?”
IANNELLI: “Un corretto rapporto uomo-ambiente è alla base di ogni società che voglia tutelare il bene comune. Sono molte le cose che proponiamo; in questa sede le enumeriamo, ma siamo consapevoli che ognuna di esse avrebbe bisogno di un particolare approfondimento: raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti, agricoltura biologica e biodinamica, sviluppo massiccio delle fonti di energia rinnovabile, applicazioni di tecniche terapeutiche naturali, l’inserimento considerevole nei programmi scolastici della conoscenza e coscienza delle tematiche ambientali.
Siamo convinti che ad ognuna di queste voci corrispondano non solo una necessità di tutela della salute ma anche un incremento straordinariamente elevato della ricchezza e dei posti di lavoro in Napolitania e Sicilia. Un esempio per tutti: lo sviluppo di un turismo di alta qualità e classe attraverso la proposta di tematiche ambientali, culturali e della indiscutibile bellezza dei nostri territori.
Insomma noi siamo certi che prosperità economica e tutela dell’ambiente non solo non siano incompatibili ma che siano l’uno la premessa dell’altro e viceversa”.
[Questo servizio è stato pubblicato sui giornali Dea Notizie, Caserta24ore (Il Mezzogiorno-Quotidiano di Terra di Lavoro), Italia Sociale, Rinascita (nella versione on line e locale "Rinascita Campania", Corriere di Aversa e Giugliano ]