Seconda intervista ad Antonella Ricciardi condotta dall'agenzia giornalistica iraniana IRNA
IRNA: "Gentile Dott. Ricciardi
- Cosa pensa della campagna anti iraniana di questi giorni in Occidente sul caso di Sakineh Mohammadi?
- Come giudica quello gli esperti lo chiamano la svolta del 21 agosto, (l'avviamento del centrale nucleare di Bushehr)?
- Nonostante l'Agenzia atomica internazionale, l'Aiea, non abbia trovato niente che provi la tesi sostenuto dall'occidente sulla natura militare del programma nucleare Iraniano, ma nel suo ultimissimo rapporto, si preoccupa di un "possibile" progetto iraniano per costruire un missile nucleare, danneggiando la sua reputazione tecnica,
- Se l'Aiea si considera un'agenzia tecnica e indipendente, perche dovrebbe parlare di questioni politiche e non tecniche,
- Che ne è delle costanti minacce di aggressione all'Iran?"
 

RICCIARDI: "Per quanto riguarda la mobilitazione sul caso di Sakineh Mohammadi, penso che si sia verificata la circostanza per cui, accanto a persone in buona fede, convinte sinceramente di lottare per salvare la vita di una donna, condannata a una pena considerata iniqua, sproporzionata e crudele, ci siano state anche persone che abbiano approfittato della situazione per avviare una campagna contro il governo iraniano, in mala fede e per interessi non positivi: insomma, che abbiano strumentalizzato il caso, deformando molti fatti.

Sakineh Mohammadi Ashtiani

Infatti, Sakineh Mohammadi non è accusata solo di adulterio, ma anche di avere concorso alla preparazione dell'assassinio del marito, da effettuarsi immergendo l'uomo addormentato in una vasca da bagno in cui fossero stati posizionati degli elettrodi. In Stati in cui viga la pena di morte, è chiaro che chi sia accusato di reati del genere rischi la pena capitale...e certo non solo in Iran le pene possono arrivare, in determinati casi, alla condanna all'esecuzione. Inoltre, Sakineh non rischiava più la lapidazione, pena ritenuta particolarmente cruenta, ma avrebbe potuto tutt'alpiù rischiare l'impiccagione; in Iran non ci sono più lapidazioni dal 2002: tutte le notizie di lapidazioni posteriori a quella data sono state smentite, anche perchè da allora vige una moratoria su questo tipo di esecuzioni, e dal 2008 è stato presentato un progetto di legge nel Parlamento iraniano per abolire le lapidazioni. Negli Stati Uniti c'è una donna a sua volta condannata a morte per l'assassinio del marito, Teresa Lewis, ma per lei non c'è stata analoga mobilitazione, nello stesso modo in cui non ci sono state analoghe mobilitazioni per pene del genere (anche nel senso di condanne alla lapidazione) in altri Paesi, anche musulmani, ma con governi filo-statunitensi...e trovo che tali indifferenza e discriminazioni in questi altri casi siano stati qualcosa di ignobile. Nella rete Internet, da un certo tempo, sono state diffuse le immagini della più barbara lapidazione, da parte di soldati dell'esercito ebraico, contro una donna palestinese che resisteva, ma questo evento delittuoso non ha proprio destato le stesse proteste, ed anche in passato dei prigionieri palestinesi (ad esempio nel 1984) sono stati letteralmente uccisi tramite lapidazione per responsabilità di dirigenti ebrei israeliani, senza processo e senza che i responsabili di tali atrocità venissero puniti…Tutti questi dati spesso non vengono ricordati, mentre sono da tenere presenti decisamente, e non è da dimenticare che il concetto di condanna alla lapidazione non è prescritto dal Corano, pur essendo stato storicamente presente in diversi codici legislativi che volevano preservare la moralità religiosa in diversi Paesi musulmani. Attualmente la condanna a morte di Sakineh è stata sospesa, ed il caso sarà riesaminato secondo quanto annunciato dallo stesso governo iraniano: ciò potrebbe apparire una vittoria delle mobilitazioni in Europa, ma in realtà la revisione del codice penale iraniano era già in atto dal giugno 2009. Personalmente io non ho abbastanza elementi per affermare le reali responsabilità penali o meno della donna, che aveva confessato delle responsabilità, per poi ritrattare affermando che le fossero state estorte in seguito a seri maltrattamenti (in ciò sostenuta da Amnesty International); certamente, nel caso sia possibile salvare una vita, ne sarò ben lieta dal punto di vista umano, però non credo che siano accettabili le demonizzazioni generalizzate contro il governo iraniano e le ingerenze arroganti da parte di chi invece non s'indigna per crimini efferati commessi ai danni, ad esempio, dei palestinesi, ed addirittura li benedice... Ad esempio, lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, mobilitatosi a favore di Sakineh, non aveva purtroppo trovato le giuste e sacrosante parole di condanna sul massacro che tra fine 2008 e inizio 2009 aveva portato all'uccisione di oltre 1300 palestinesi, in larga parte civili, nella Striscia di Gaza, ad opera dell'esercito ebraico. L'idea di lapidazione suscita ribrezzo, è giusto, ma non fa onore a chi s'indigna solo a senso unico un atteggiamento del genere. Inoltre, credo che vada evitato anche il pericolo di demonizzazione dell'Islam e della sua civiltà: in Europa, fino al XVIII secolo, esisteva la pratica, spregevole, paradigma di disumanità, di bruciare vivi degli esseri umani, dopo torture, perchè venivano considerati eretici rispetto all'ortodossia cristiana...certo, ciò non era prescritto dai Vangeli, ma era praticato dai fanatici religiosi del tempo, nonostante fosse in contrasto con lo spirito del vero Cristianesimo. C'è, insomma, molta ipocrisia, anche perchè spesso coloro i quali vogliono demonizzare gli altri sono i primi a coprire crimini per cui vengono uccisi donne e bambini innocenti, e spesso sono i primi a praticare forme di "lapidazione" (non in senso letterale ma morale) sottile ma continua e perfida, che distrugge la donna in altri modi, con atteggiamenti e parole che sono "pietre" micidiali e spingono al consumismo sessuale, alla mercificazione del suo corpo, all'imposizione di modelli fisici unici e spesso non sani, e al materialismo conformista più esasperato, che favoriscono l'anoressia, quindi l'autodistruzione, spesso fino alla morte, i suicidi, ecc... Insomma, e tornando al tema della lapidazione, è proprio il caso di dire che sia vero quanto affermava Gesù Cristo, cioè che chi fosse peccatore non potesse arrogarsi il diritto di giudicare gli altri con una severità senza appello, condannandolo e scagliando così "la prima pietra"...ciò, oltre a un significato letterale, ne ha anche uno simbolico, cioè vuol dire che non è giusto compiere un gioco al massacro contro gli altri senza avere invece fatto un proprio esame di coscienza, per cominciare....quindi, attualizzando il discorso, non è giusto "lapidare" in modo generalizzato e indiscriminato l'immagine dell'Iran. Naturalmente, poi, questa ingiusta demonizzazione anti-iraniana è dovuta soprattutto alla volontà d'indipendenza, reale e non solo sulla carta, del Paese, alla sua opposizione all'imperialismo internazionale, soprattutto nella sua versione sionista. Riguardo, invece, la questione dell'energia nucleare, penso che l'Iran abbia diritto al proprio nucleare, dato che è questa la volontà espressa dal suo governo indipendente e da massima parte della sua popolazione (tra l'altro, spesso il diritto al nucleare viene riconosciuto anche dagli iraniani che sono all'opposizione rispetto all'attuale governo). L'Iran ha firmato il trattato di non proliferazione delle armi nucleari, a differenza di Israele, che ha circa 200 testate atomiche illegali presso il centro di Dimona, nel deserto del Neghev. Inoltre, l'Iran è sempre stato collaborativo con le altre nazioni sulla questione della sicurezza e dell'uso pacifico del nucleare, secondo quanto certificato, appunto, anche dall'Aiea, che è assolutamente corretto che dia valutazioni tecniche e non esca fuori tema con dissertazioni politiche. Inoltre, l'Iran non è certo l'unico Paese a possedere un programma di energia nucleare, ma nel mondo ce ne sono diversi, tra cui gli stessi Stati Uniti, che molto spesso hanno ostacolato il programma nucleare iraniano...gli stessi Stati Uniti che sono l'unico Stato ad avere usato a scopo bellico il nucleare, con le criminali bombe atomiche contro le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki...con le quali, per risparmiare vite di militari, perpetrarono un olocausto di civili immane, finalizzato anche ad alimentare il terrore ed a fornire un esempio deterrente nei confronti della superpotenza rivale: l'Unione Sovietica. Sviluppando il nucleare, l'Iran può contare molto di più in ambito internazionale, e la presenza stessa del nucleare sul suo territorio è un possibile deterrente contro aggressioni militari, cioè contro i tentativi di esportare quella che chiamano democrazia (e che in realtà è regime intollerante del pensiero unico) al piombo, cioè che viaggia con le armi degli aggressori....a questo proposito, ricordo che non a caso un'operazione di pirateria internazionale israeliana fu la distruzione delle centrale irakena di Osirak, che stava tentando di sviluppare, a sua volta, l'energia nucleare, nel 1981: senz'altro, se l'Iraq non fosse stato indebolito sempre di più, con quello e con parecchi altri atti, non ci sarebbe stata la ripugnante aggressione statunitense di quella terra, nel 2003, e l'occupazione militare anche successiva..." NOTA DI AGGIORNAMENTO: Successivamente, la pena di Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata commutata, per cui le autorità iraniane hanno stabilito che la donna non subirà le pena di morte.

Intervista dell'agenzia giornalistica iraniana IRNA ad Antonella Ricciardi, ultimata il 15 settembre 2010, e riportata anche dai giornali italiani Caserta24ore, telematico, e Rinascita (nella versione on line e campana), oltre che pubblicata tradotta in farsi, il persiano moderno, sul sito dell'agenzia d'informazione IRNA")



Antonella Ricciardi