Quarta intervista ad Antonella Ricciardi condotta dall'agenzia giornalistica iraniana IRNA

IRNA “Gentilissima Dott. Ricciardi    Il presidente Iraniano Mahmud Ahmadinejad, durante la visita che sta compiendo in Azerbaigian, ha detto: La Nato non avrà più nessun ruolo sulle future prospettive globali, i vertici della Nato hanno frainteso la situazione globale e di conseguenza , tutte le loro decisioni sono basate su informazioni sbagliate, oggi le nazioni si sono svegliate e sono alla ricerca della giustizia e del rispetto, Non si può impedire l’opinione dei popoli con lo scudo missilistico, nessun embargo può cambiare il popolo Iraniano, né la Nato né gli altri  saranno in grado di colpire la nazione Iraniana. Lei cosa ne pensa…”

RICCIARDI: “Penso che l'essere contro l'egemonia della NATO e contro le sue mire espansionistiche sia decisamente giusto. La NATO, infatti, ha sempre avuto una natura non solo difensiva, ma anche aggressiva; quando, in passato, era ancora in piedi il blocco sovietico, coi Paesi comunisti dell'Est Europa di esso satelliti, la NATO poteva almeno presentarsi in quanto baluardo contro una possibile espansione autoritaria del comunismo oltre la cortina di ferro (pur essendo tale eventualità più teorica che reale, data la spartizione consensuale per aree d'influenza tra USA ed URSS già dai tempi di Yalta), ma, dopo la caduta dei regimi del cosiddetto "socialismo reale", tale motivazione alla permanenza stessa della NATO (che nel frattempo si è espansa ulteriormente, stavolta in parte dell'Europa orientale) non ha più senso. In particolare, anche riguardo l'Italia (ma ciò potrebbe valere per qualunque Stato inserito nell'alleanza atlantica diverso dagli USA) bisogna dire che nella NATO vige un'alleanza ineguale, nel senso di asimmetrica: all'interno della NATO, cioè, rimane un'egemonia degli Stati Uniti rispetto agli altri Paesi che ne fanno parte, per cui ci sono basi NATO a direzione prevalentemente statunitense in Italia, ma non ci sono basi in cui prevalga un comando italiano negli USA. Oltretutto, le basi USA-NATO in Italia contengono anche materiale atomico, mentre in Italia nel 1987 un referendum aveva detto no all'uso del nucleare...ma ciò non ha evitato che si subisse la presenza del nucleare di altri, perfino in aree di massimo pregio naturalistico. Tornando ad una prospettiva più generale, dopo lo sfaldamento dei governi comunisti, la NATO stessa avrebbe potuto sciogliersi e d essere sostituita da un'organizzazione meno unilaterale; invece, non si vede la fine di questa occupazione, tramite basi NATO a prevalenza americana, in tante parti dell'Europa e del mondo...e la cosa più grave è che spesso si perde anche la memoria e la percezione di avere tali basi sul proprio territorio...basi che influenzano pesantemente anche la politica estera dei Paesi su cui sorgono, che in questo senso non hanno piena indipendenza nelle proprie posizioni. Mai deve finire questa occupazione? Io non credo. Per questi motivi, penso che sia decisamente condivisibile l'invito fatto dal presidente iraniano Ahmadinejad, che in Azerbaigian ha appunto invitato ad andare oltre la NATO...questo anche perchè gli embarghi, compreso quello iniquo contro l'Iran, oltre ad essere ingiusti in quanto rischiano di colpire indiscriminatamente la popolazione e per i sistemi dei due pesi e delle due e misure cui sono connessi, spesso raggiungono il risultato opposto a quello che si erano proposti coloro che li avevano voluti, nel senso che ciò può intensificare il sostegno dei popoli verso i rispettivi governi, proprio per reazione nei confronti di una discriminazione cui viene sottoposta la propria rispettiva Patria”.

Intervista ultimata il 21 novembre 2010



Antonella Ricciardi , 21 novembre 2010