Quinta intervista ad Antonella Ricciardi condotta dall'agenzia giornalistica iraniana IRNA |
IRNA “Gentilissima dott.sa Ricciardi, la Lega Nord è fermamente contraria alla costruzione della Moschea di Torino, il cui progetto ha avuto il via libera del Comune il 31 dicembre alla fine di un lungo iter burocratico, e attacca il sindaco, Sergio Chiamparino, che - secondo il Carroccio - "offende i suoi concittadini". Entro gennaio i responsabili dell'Unione dei musulmani in Italia vogliono avviare i lavori di restauro dell'ex fabbrica di via Urbino. Ma i leghisti annunciano battaglia. L'assessore comunale all'Integrazione, Ilda Curti, nega che ci possano essere problemi. E' polemica, com'era prevedibile, sulla moschea di via Urbino, i cui lavori dovrebbero partire già questo mese, secondo le intenzioni di Abdelaziz Khounati, tra i responsabili dell'Unione dei musulmani in Italia. La Lega ha tutta l'intenzione di ricorrere al Tar. "Temiamo che Torino diventi una'altra Alessandria d'Egitto- tuona il deputato di Lega Nord Stefano Alassia tirando in ballo la strage di capodanno contro la minoranza copta- Islam e terrorismo non sempre coincidono, ma nessuno ci può garantire che nella nuova moschea non ci sia qualcuno pronto ad emulare le gesta di Alessandria. Il sospetto che nella nuova moschea non si pregherà solltanto , senza dubbio c'è". Mario Carrosa capogruppo del carroccio in consiglio regionale rincara la dose: non credo a un Islam moderato, nel resto del mondo i cristiani vengono ammazzati proprio dai seguaci di Allah… Lei cosa ne pensa...”
RICCIARDI: “Sono dell'idea che ancora una volta la Lega Nord stia promuovendo un atteggiamento di retroguardia, cioè reazionario ed irrispettoso della libertà di espressione riguardo l'esercizio della stessa libertà di culto. Ricordo, inoltre, che la piena libertà di culto è sancita dalla stessa Costituzione della Repubblica Italiana, che, a maggior ragione, penso che vada così rispettata. A mio avviso la Lega Nord ha assunto tale becera posizione non per amore del Cristianesimo e dei cristiani, ma per intensificare la sua posizione di salvaguardia di interessi particolaristici e di chiusura verso le altre culture e gli altri popoli. Sollevare la questione della reciprocità nei rapporti tra Cristianesimo ed Islam è spesso strumentale, sia perchè la libertà di culto (che è parte integrante dei diritti umani) deve essere garantita a prescindere e non è certo colpa dei singoli immigrati di determinate situazioni internazionali, sia perchè nella più larga parte dei Paesi musulmani le minoranze religiose, comprese quelle cristiane, hanno piena libertà culto: ricordo che si tratta solitamente di minoranze di origine preislamica, che non a caso sono riuscite a conservarsi. Certo, la strage ad Alessandria d'Egitto contro i cristiani copti è stato un atto ignobile ed inqualificabile, peraltro tuttora oscuro e da indagare (non si può escludere che vi sia dietro una sorta di "strategia della tensione" manovrata dall'estero per dividere cristiani e e musulmani in Egitto, e per indebolire quell'antichissimo Paese), ma non si deve generalizzare e vedere sempre i musulmani in quanto aggressivi. Ad esempio, durante gli scontri interreligiosi in India, sono stati i musulmani le principali vittime... con questo non intendo affermare che la maggioranza induista del Paese sia solitamente intollerante, ma è un dato di fatto che i musulmani di quella terra siano stati vittime più frequentemente di altri gruppi. La Lega Nord, poi, si rifà alla religione in maniera del tutto superficiale: a parte il fatto che la moschea di via Urbino sarebbe un centro molto discreto, addirittura senza minareto per non risaltare particolarmente nel paesaggio, è anche vero che la stessa Lega ha spesso violentemente attaccato la stessa Chiesa cristiana cattolica, quando i suoi prelati difendevano i diritti umani degli stranieri in Italia...e la stessa Lega Nord, in tempi ancora recenti, rivendicava di essere portatrice e di riscoprire una religiosità pre-cristiana, addirittura cercando di far risorgere il culto del "dio Po", cioè di una divinità pagana insita nel fiume Po: certo, si tratta, in un certo senso, di fatti loro, del proprio modo di vivere la propria spiritualità, ma che poi le stesse persone si ergano a guardia della cultura cristiana di un luogo penso che sia almeno contraddittorio...”.
Intervista ultimata il 5 gennaio 2011 e pubblicata tradotta in farsi, il persiano moderno, sul sito dell'agenzia d'informazione.