Terza intervista ad Antonella Ricciardi alla radio iraniana I.R.I.B. |
Dal 13 aprile 2010 sono entrati in vigore due nuovi ordini militari
israeliani; l’ordine 1650 che riguarda la prevenzione dell’infiltrazione e
quello 1649 riguardante le misure di sicurezza. I nuovi ordini definiscono
“infiltrazione illegale” di una persona in un’area senza il permesso
giuridico. L’area a cui si riferisce è la Cisgiordania. Secondo gli
osservatori questi provvedimenti sarebbero l’anteprima di una nuova ondata
di espulsione di massa dei palestinesi e forse l’inizio dell’annessione
completa della Cisgiordania alle terre occupate d’Israele. Cosa ne pensa Lei
che ha studiato a fondo la storia della Palestina? |
Il giornalista iraniano Davood Abbasi |
E poi l’altra opzione, l’altra possibilità, è invece quella di espellere i palestinesi, cosa che è accaduta purtroppo molto spesso . Però questo comporterebbe un danno all’immagine dello stato sionista e quindi in effetti Israele cerca appunto di svuotare quei territori gradualmente con varie scuse, per evitare in qualche modo queste due possibilità che hanno i loro effetti anche negativi per Israele. Ricordo insomma che le misure di cui parla sono state approvate il 12 aprile, però la notizia di tali drastiche misure, è stata data soltanto l’11 aprile, proprio per non dare il tempo a questi palestinesi di avere questi documenti apposto.
Antonella Ricciardi, “Palestina. Una terra troppo promessa”, Controcorrente, Napoli, aprile 2008. Prefazione di Gilberto Roch. |
Palestinesi che rischiano l’espulsione sono decine di migliaia, sono persone originarie della Striscia di Gaza che regolarmente risedevano in Cisgiordania perché una volta c’era almeno questa libera circolazione tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania e coloro che non avrebbero un particolare permesso, rischiano addirittura fino a 7 anni di carcere. Quindi insomma si tratta di misure molto drastiche volte anche a terrorizzare la popolazione e oltre tutto si richiedono documenti in maniera talmente generica che questo potrebbe comportare il fatto che non si capisca neanche. Tutti i documenti di cui si dovrebbe essere forniti, documenti che tra l’altro le autorità sioniste forniscono con il contagocce, spesso non forniscono con varie scuse infondate, legate alla sicurezza ma che in realtà sono dovuti al fatto di volere diminuire la popolazione arabo-palestinese nei territori della Palestina. |
Quindi in effetti questo fatto dell’estrema genericità dei documenti
richiesti, è ancora più grave la situazione secondo quanto denunciata da
moltissime ONG, cioè organizzazione non governative che hanno protestato contro
il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak, però ahimè inutilmente fin’ora.
Quindi sì, sicuramente ricapitolando al mio avviso queste misure vogliono mirare
ad un’annessione graduale della Cisgiordania.
A cura di Davood
5 maggio 2010.
[Questa intervista è andata in onda in onda in Iran ed in Italia.]