Decima intervista ad Antonella Ricciardi condotta dall'agenzia giornalistica iraniana IRNA |
IRNA: “Gentile Antonella, il regime sionista è determinato a fermare la nuova Flotilla che si appresta a cercare di superare il blocco navale della Striscia di Gaza. Gli organizzatori della nuova Flotilla hanno denunciato in una conferenza stampa ad Atene che le autorità greche stanno rinviando la partenza su pressione da parte di Israele e altri paesi, bloccando le navi Usa e Canadese. Dopo il sabotaggio delle tre navi della nuova Flotilla sono stati organizzati i turni per la sorveglianza, di chi in questi momenti resiste in Grecia, boicottato da tutti, Israele e il governo greco in primis. Il regime sionista ha minacciato i giornalisti che intendono partire con la nuova Flotilla di vedersi vietare l'ingresso in Israele per i prossimi dieci anni. La flotta consiste in otto navi passeggeri e due cargo con 3mila tonnellate di aiuti, fra cui medicine, un'ambulanza e sacchi di cemento. Ma intanto non è ancora chiaro quando avverrà la partenza delle navi della Flotilla II . Lei cosa ne pensa...?”
Ricciardi: “Penso che certamente il regime dello Stato ebraico farà tutto quanto in suo potere per bloccare l'arrivo in Palestina della FF2 (Freedom Flotilla2)... I recenti ringraziamenti di Netanyahu al governo greco di Papandreu, sia pur senza citare direttamente la missione del convoglio navale, possono avvalorare la tesi che un accordo sottobanco sia all'ordine del giorno, al fine di bloccare gli aiuti umanitari... Inoltre, il regime di Tel Aviv sta cercando non solo di fermare la FF2, ma anche di screditarla moralmente, affermando, in modo infondato, peraltro, che le imbarcazioni che la compongono rechino con sè armi chimiche e che lo scopo effettivo della Flotilla sia fare «schizzare il sangue» dei soldati israeliani...tutto ciò, mentre un discorso di verità sull'argomento impone di ricordare che i componenti dell' attuale Freedom Flotilla hanno l'impegno di sottoscrivere un protocollo in cui esprimano intenzioni di pacifismo radicale (addirittura a tratti al di sotto del livello, pur lecito, della legittima difesa), per cui prevedano di fare tutto il possibile per non attuare atti violenti neppure in caso di percosse fisiche...insomma, una resistenza passiva che è tutt'altro rispetto a ciò che agita la propaganda israeliana. Purtroppo, la situazione fa temere che si rischi una nuova carneficina ai danni degli attivisti della nobile missione, in quanto le accuse pretestuose, infondate di avere armi a bordo potrebbe essere un modo di cercare di motivare una nuova strage sulla Flotilla. I precedenti sinistri, a questo riguardo, sono molti... dal precedente massacro sulla spedizione navale dello scorso anno all'oscuro (ma probabilmente non troppo) assassinio del pacifista italiano Vittorio Arrigoni, sul quale i sospetti di responsabilità del servizio segreto israeliano, il Mossad, sono molto pesanti.... anche perchè nessun palestinese sano di mente avrebbe mai fatto del male a Vittorio Arrigoni, che stava preparando la nuova Freedom Flotilla, che portava sul corpo ancora i segni delle violenze israeliane, e che è stato ucciso molto prima di un ultimatum evidentemente pretestuoso....”
Intervista pubblicata tradotta in farsi, il persiano moderno, sul sito dell’agenzia d’informazione http://www.irna.ir/NewsShow.aspx?NID=30464717