Undicesima intervista ad Antonella Ricciardi condotta dall'agenzia giornalistica iraniana IRNA |
L’imam Khomeini dedicando questa giornata alla causa Palestinese, disse “Noi stiamo dalla parte degli oppressi", "chiunque e in qualsiasi parte del mondo sia oppresso, noi stiamo dalla sua parte", "I Palestinesi sono oppressi e gli Israeliani i loro oppressori, è per questo che noi stiamo dalla loro parte”, “La giornata di al-Quds è una giornata mondiale, non riguarda solo al-Quds, bensì è il giorno in cui i diseredati si ribellano ai potenti”.
Secondo Lei simili iniziative possono contribuire alla conclusione della crisi
palestinese?
- Ha un messaggio per i musulmani per questa ricorrenza ?"
Ricciardi: "Sono convinta che la giornata di Quds abbia un valore di solidarietà
particolarmente profondo, oltre che attualissimo: l'oppressione, per i
palestinesi, è qualcosa di presente e vivo, e la subdola espropriazione delle
loro proprietà, e, quindi, dei loro diritti, a Gerusalemme e in generale, nel
resto della Palestina, continua. Tutto ciò accade per responsabilità del
colonialismo sionista, che è uno dei più pericolosi, in quanto è un colonialismo
"di popolamento", cioè che cerca di sostituire ad una popolazione un' altra. Si
tratta di un colonialismo che ignora talmente i diritti e la sovranità della
popolazione autoctona da essere un tipo di colonialismo che da tempo "nessuno
osava più", a parte Israele, appunto (per citare la definizione di un autore
francese che in più occasioni, nei suoi libri, difese i palestinesi: Jean Genet).
Inoltre, la questione di Gerusalemme è particolarmente importante anche riguardo l'aspetto archetipico, di simbolo, sia perchè è la terza città santa dell'Islam (dopo La Mecca e Medina), che poichè i palestinesi hanno diritti riconosciuti internazionalmente ad avere la propria capitale a Gerusalemme Est (dove, appunto, continua il colonialismo sionista, mentre le colonie ebraiche hanno in abbondanza servizi essenziali, tra cui luce ed acqua, spesso negati ai palestinesi). In più, anche Gerusalemme Ovest aveva, fino alle espulsioni del 1948, circa un 70% di case appartenenti a palestinesi...
La solidarietà espressa con la giornata di Al Quds è quindi assolutamente preziosa, in quanto si traduce in un appoggio morale e spesso anche tangibile (tramite gli aiuti destinati alla popolazione palestinese), senza il quale i palestinesi si sentirebbero abbandonati...Inoltre, sento di dire ai musulmani, e, in generale, agli esseri umani di pace, sensibili ai problemi del mondo, che il valore della giornata sta effettivamente nel suo significato più profondo, di battaglia contro l'ingiustizia, ovunque si trovi, non solo a Gerusalemme, ma in ogni tempo ed in ogni dove...questo è, appunto, l'insegnamento più universale ed imperituro della ricorrenza...
Inoltre, credo che nel condivisibile significato ampio dato dall'imam Khomeini alla giornata annuale di Quds ci sia anche un' intensa influenza della cultura sciita, particolarmente partecipe delle lotte contro l'ingiustizia: ad esempio, nel significato in parte analogo della commemorazione della battaglia di Kerbalah e del martirio dell'imam Hussein, considerata quale simbolo pure di tutte le altre lotte contro le infamie che ci sono state e ci sono nel mondo...".
Intervista pubblicata sul sito dell'agenzia d'informazione