Sedicesima intervista con Antonella Ricciardi condotta dall'agenzia giornalistica iraniana IRNA |
IRNA: “Vorremmo un suo commento sulla giornata mondiale Al-Quds, istituita dall'Ayatollah Khomeni e l'importanza politica e culturale delle celebrazioni che si fanno ogni anno in tutto il mondo.”
Ricciardi: “Le celebrazioni per la giornata di Al-Quds, anche quest'anno, mantengono, integralmente, il proprio valore e la propria attualità. Tale giornata tematica ricorda, infatti, l'importanza primaria della battaglia morale contro l'ingiustizia, di cui l'occupazione illegale di Gerusalemme è un simbolo eloquente e annoso; la giornata, però, è dedicata anche al combattere ogni altra forma di ingiustizia discriminatoria, quale che sia la propria origine: imperialista, razzista, economico-sociale, e così via. La giornata ha senso, così, non solo in quanto invito a cercare cercare di andare maggiormente verso una propria evoluzione personale, alimentando determinati ideali, ma anche perchè molte delle cause concrete per le quali è stata istituita non sono state rimosse. Per diversi aspetti, la situazione è addirittura peggiorata, con le aggressioni imperialistiche nelle guerre contro l'Afghanistan, nel 2001, contro l'Iraq, nel 2003, e contro la Libia, nel 2011....Naturalmente, questi sono alcuni esempi, tra altri che si potrebbero citare, ma forniscono, comunque, un'idea di quanto la situazione subito un ulteriore imbarbarimento, soprattutto dopo che la classe dirigente statunitense e la NATO hanno avuto maggiore possibilità di azione, in un contesto più unipolare. Certamente, il mondo è troppo spesso un concentrato di oppressioni di varie nature: dal dominio di alcuni Paesi su altri, all'ingiustizia sociale, alla violenza ed alla mercificazione nei confronti di donne e bambini, alle discriminazioni basate sull'intolleranza religiosa... Tornando, più specificamente, alla Palestina, rimane, purtroppo, la realtà di un oppressivo dominio straniero su di essa. Il Fondo nazionale ebraico, fondato con l'intento di impadronirsi della terra palestinese, continua a cercare di realizzare il suo obiettivo. Certamente, però, non bisogna mai perdere la speranza: negli ultimi giorni, un successo del movimento di liberazione palestinese è stato la liberazione di un certo numero di prigionieri politici palestinesi, anche da decenni, ma la strada da percorrere sembra ancora lunga e tormentata, vista pure la natura espansionista dello Stato israeliano fondato sull'ideologia sionista, fin dai primordi. Già prima della sua fondazione, poi, tale natura espansionista veniva teorizzata, con fredda premeditazione, da numerosi suoi futuri dirigenti... Ad esempio, Ben-Gurion, nell'ottobre del 1937, esplicitò il suo imperativo, che rivolgeva a se stesso, per la futura fondazione di Israele, che auspicava andasse molto oltre l'iniziale territorio previsto...queste furono, ad esempio, alcune sue dichiarazioni: "Fonda immediatamente uno Stato, anche se non abbraccia tutto il territorio. Il resto con il tempo arriverà. Deve arrivare". Si tratta di una delle molte dichiarazioni al riguardo: in questo caso, è tratta da uno studio dello storico e politico ebreo israeliano Shlomo Ben Ami, dal titolo "Scars of war, wounds of peace, The israeli-arab tragedy", (Oxford University Press, New York, p.22). Anche per avversare questo tipo di espansionismo colonialista, che ingiustamente considera la Palestina come un "deserto da civilizzare", è importante che la giornata mondiale di Al-Quds continui ad essere sentita e vissuta.”
Visualizzabile sul sito della IRNA al seguente collegamento:
http://www.irna.ir/html/1392/13920509/80757127.htm
Antonella Ricciardi
, Intervista completata il 30 luglio 2013