Seconda intervista con Carlo Gariglio |
Nel dialogo qui riportato, Carlo Gariglio, laureato in Scienze Politiche, imprenditore, illustra importanti aspetti della formazione politica di cui è segretario Nazionale: il Movimento Fascismo e Libertà. In particolare, vengono approfonditi temi riguardanti l'iter giuridico e politico che ha riguardato il partito e la sua denominazione, le posizioni riguardanti la politica sociale ed economica, la rinnovata possibilità di amministrare realtà politiche locali da parte di rappresentanti questo partito, piccolo ma vitale...
Ricciardi: “La formazione politica della quale sei segretario nazionale, cioè il "Movimento Fascismo e Libertà", già noto anche per essere riuscito a riportare nell'uso legittimo della politica il termine "fascismo" (tramite pure una serie di pronunciamenti dei TAR) ha, recentemente, aggiunto alla sua denominazione la definizione, in un certo senso più esplicativa, di "Partito Socialista Nazionale". Puoi spiegare maggiormente i motivi che vi hanno portato a tale esigenza chiarificatrice? In particolare, ti domando pure se tu possa esprimere, con almeno alcuni esempi, tra i diversi possibili, quali possano essere delle linee di convergenza con altri partiti (anche di sinistra) che s'ispirino al socialismo, e quali possano essere, invece, le differenze che rendano l'identità del partito che guidi più specifica....”
Gariglio: “Sostanzialmente i motivi principali che mi hanno portato a questa scelta, che è stata una mia idea approvata poi da tutti i componenti del movimento, sono stati due; il primo, esclusivamente politico, è stato la necessità e la voglia di entrare in rotta di collisione con la vulgata ignorante e mistificatoria che accomuna il Fascismo ed il Nazionalsocialismo alla destra, vulgata che purtroppo ha fatto breccia anche fra molti sedicenti estimatori del Fascismo, fieri di definirsi “di destra”.
Il Fascismo, e di conseguenza il Nazionalsocialismo, che fu la copia del movimento mussoliniano adattato alla realtà germanica da Hitler e dai suoi collaboratori, nacque se mai spostato più a sinistra che destra (si legga a proposito il programma di San sepolcro del 1919, prima di dire eresie ideologiche), e con il chiaro intento di creare una Terza Via politica fra la destra borghese liberalcapitalista e la sinistra criminale che in nome di un assurdo internazionalismo di stampo marxiano tentava di abbattere gli Stati Nazionali alla ricerca della rivoluzione armata. E’ ben vero che nel corso degli anni il programma originario del 1919 venne leggermente mitigato, ma mai il Fascismo si spostò su posizioni di destra, pur mostrando un amore per la Patria sconosciuto alle sinistre mondiali; fu essenzialmente un Socialismo Nazionalista, epurato dalle voglie sanguinarie di rivoluzione tanto care ai rossi. Alla lotta fra le classi sostituì la collaborazione fra le classi, legiferando sempre e fino all’ultimo giorno della RSI in favore delle classi meno abbienti e più disagiate; cosa che i soliti falsari della Storia non potranno mai cancellare.
Venendo al secondo motivo, si tratta di semplice strategia; essendo ben consapevole di vivere in un regime partigiano – mafioso che nulla ha a che vedere con uno Stato di Diritto, ho da tempo capito che la Magistratura penale, pur avendoci gratificati con varie assoluzioni che certificano il nostro diritto di esistere e di fare propaganda con il nostro nome ed il nostro simbolo, non farà mai valere i nostri diritti nei confronti dei mafiosi che si nascondono presso il Ministero dell’Interno e sotto le toghe della cosiddetta magistratura amministrativa. Infatti, nel corso degli ultimi anni, più volte abbiamo visto Vice Prefetti a capo delle commissioni elettorali bocciare le nostre liste, senza successivamente ottenere giustizia dai vari TAR e Consiglio di Stato, ovvero organi preposti a decidere solo e semplicemente sulla regolarità degli atti dei vari organi della Pubblica Amministrazione, ma che invece si permettono di travalicare i loro compiti pretendendo di sentenziare che il nostro movimento viola la Costituzione e la cosiddetta “Legge Scelba”, benché questo sia stato più volte escluso dai Tribunali veramente competenti, cioè quelli Penali (Nell'ordinamento italiano i tribunali amministrativi regionali (TAR) sono organi di giurisdizione amministrativa, competenti a giudicare sui ricorsi proposti contro atti amministrativi da privati che si ritengono lesi (in maniera non conforme all'ordinamento giuridico) in un proprio interesse legittimo. Si tratta di giudici amministrativi di primo grado, le cui sentenze sono appellabili dinanzi al Consiglio di Stato).
Riassumendo, siamo di fronte al seguente paradosso: i Tribunali penali dicono che il nostro nome, il nostro simbolo e la nostra propaganda non violano alcuna delle vigenti Leggi; alcuni mafiosi prefettizi e loro compari delle toghe rosse amministrative non vogliono sentire ragioni e ci buttano fuori dalle competizioni elettorali perché a loro dire il nostro nome ed il nostro simbolo violerebbero la XII disposizione transitoria della Costituzione e la Legge attuativa della suddetta disposizione transitoria (Legge Scelba), ma i Tribunali penali che in un primo tempo ci danno ragione, ce la negano quando chiediamo di punire gli atti illeciti dei mafiosi di cui sopra, archiviando ogni nostra denuncia contro Vice Prefetti e Tribunali amministrativi!
Degno di una Repubblica delle banane, ovviamente.
Venendo, infine, alla possibilità di collaborare con altri movimenti di sinistra e non, ti dico subito che ritengo la cosa impossibile, almeno finché non verranno a cadere le posizioni psicopatiche e demenziali che si riassumono nella pregiudiziale antifascista. A nostro modo di vedere, chiunque si vanti di essere antifascista è una sorta di ibrido a metà fra il delinquente e l’ignorante, indi non potremmo certo mai averci a che fare.
Inoltre, consentimi di dirlo, a sinistra non esiste e non è mai esistito alcun valore; certi figuri fingono di interessarsi alle sorti del povero lavoratore, del diseredato, dei popoli oppressi, ma lo fanno solo ed esclusivamente per trovare comodi palcoscenici sui quali issarsi per avere visibilità. Per loro blaterare di antifascismo vale più della pelle dei poveracci che sfruttano per i loro sporchi interessi.
E non dico tanto per dire; posso farti degli esempi. Anni fa chiedemmo di partecipare ad una manifestazione organizzata da sigle sconosciute a favore del popolo palestinese: ci risposero di non farci vedere! Successivamente, partecipammo ad una petizione sempre sullo stesso argomento, firmando un documento di solidarietà con i palestinesi, ma tutte le firme che facevano riferimento al nostro movimento vennero cestinate. Ed in ultimo, più di recente, è accaduta una cosa emblematica; quelli dell’ARCI Gay, forse credendo di provocarci e/o sfotterci, ci inviarono ben due inviti ad una loro conferenza stampa, magari credendo che avremmo risposto ad insulti… Ma quando li contattammo per dirgli che eravamo interessati ad intervenire, dopo due o tre contatti imbarazzati, ci risposero che non eravamo graditi in quanto Fascisti, e che certamente l’invito ci era stato mandato per errore!
Capito con quali scarti di essere umano abbiamo a che fare? Immagina tu se avessimo detto ad un giornalista dell’ARCI Gay che non poteva partecipare ad una nostra conferenza stampa perché noi siamo Antifroci! Ci avrebbero crocifisso in piazza, come minimo!
Noi, che abbiamo idee e valori, siamo disposti a parlare con tutti ed a collaborare con chiunque, ma la putrida feccia che costituisce la sinistra, se ne infischia di gay, palestinesi ed oppressi vari, pensando solo al portafoglio ed agli interessi di partito!
Del resto, siamo di fronte a gente che considerava criminali le bombe americane sui civili comunisti del Vietnam, ma considerava liberatorie le stesse bombe sganciate sui civili Fascisti di Italia, Germania e Giappone…”
Ricciardi: “ Pur essendo voi riusciti a riportare la parola "fascismo" nella
dialettica politica (anche per non avere utilizzato la definizione del disciolto
e storico "Partito Nazionale Fascista") e per il vostro avere rispettato le
regole democratiche della competizione politica, per molti proprio l'uso che
attuate del richiamo al fascismo, nella terminologia, rimane qualcosa di
problematico, controverso... non sono mancati, così, problemi che vi hanno
riguardato, a proposito della giustizia amministrativa e penale: ad esempio, di
recente vi era stato un esposto ad una Procura contro di voi, presentato da un
cittadino, segretario locale dell'UDC, che si era sentito personalmente offeso
dalle vostre visioni politiche... procedimento, però, archiviato dalla
magistratura proprio in questo 2014, con la motivazione che non ci fosse
apologia di fascismo nel vostro operato, e che, quindi, tale cittadino non
potesse legittimamente ritenersi "leso" dalla vostre posizioni... Puoi esporre
meglio, per i lettori, questo ed altri episodi che hanno riguardato il tuo
movimento, cercando di sottolinearne motivazioni e significati?”
Gariglio”: Guarda, sarò sincero: non ricordo neppure l’episodio specifico al quale fai riferimento…Sarà perché, come dice il detto: “Raglio d’asino non va in cielo”, ma il povero cittadino democristiano offeso dalle nostre visioni politiche proprio non lo rammento!
Ne rammento certamente molti altri, perché non manca mai il cerebroleso (di solito partigiano e/o comunista) che corre dalle autorità quando vede un nostro manifesto su un muro, o quando incontra qualcuno dei nostri ragazzi che distribuisce articoli di propaganda…
Ma sai qual è la verità? E’ che si stratta di poveracci ignoranti ed illiberali che ignorano l’argomento del quale parlano, perché in Italia non è dalla nascita del nostro movimento che è diventato legittimo dirsi Fascisti, ma addirittura dal 1957, e te lo dimostro:
Sentenza della Corte Costituzionale n° 1 del 26 gennaio 1957:
(…) Come risulta dal contesto stesso della legge 1952 (le cui norme, ai sensi dell’ultimo comma dell’art. 10, cesseranno di avere vigore appena saranno state rivedute le disposizioni relative alla stessa materia del Codice penale), l’apologia del fascismo, per assumere carattere di reato, deve consistere non in una difesa elogiativa, ma in una esaltazione tale da potere condurre alla riorganizzazione del partito fascista. Ciò significa che deve essere considerata non già in sé e per sé, ma in rapporto a quella riorganizzazione, che è vietata dalla XII disposizione (…)
Sentenza della Cassazione penale del 6 giugno 1977:
(…) La Costituzione della Repubblica, mentre vieta in modo assoluto la riorganizzazione del disciolto partito fascista, non pone invece alcun limite alla libertà di manifestare il proprio pensiero, neppure quando la manifestazione abbia per oggetto persone, fatti e disegni politici del fascismo. Pertanto, per costituire reato, l’apologia del fascismo deve consistere in una esaltazione tale da poter portare alla riorganizzazione del partito fascista (…)
Quindi, è chiaro ormai da più di mezzo secolo che l’unico comportamento penalmente perseguibile a proposito di Fascismo è la ricostituzione del disciolto PNF… E questa ricostituzione si ha non semplicemente costituendo un movimento di ispirazione Fascista, ma ricostituendo quel preciso partito disciolto, che aveva per obiettivo (così dicono i falsari della Storia, ma a noi poco importa) la soppressione della democrazia ed utilizzava metodi violenti (come se i loro compagnucci rossi dell’epoca non facessero di peggio) quali strumento di propaganda politica.
Quindi, chi ancora oggi si attarda con le sue querele e le ridicole e ripetitive interpellanze parlamentari (persino i mentecatti dei 5 Stelle si sono presentati in Parlamento tuonando contro la presenza del nostro movimento alle elezioni, tanto per fare capire quali novità vogliano introdurre nella politica italiana), non fa altro che dimostrare di essere un idiota a digiuno delle più elementari normative giuridiche vigenti, nonché uno sciacallo a caccia di facile visibilità politica ai nostri danni.
Tuttavia, piuttosto che dilungarmi in questioni giuridiche ormai sufficientemente chiarite (almeno per quelli che hanno un cervello e lo usano), preferire soffermarmi sul piano morale di queste persone che tentano (invano) di intimorirci e zittirci… Pensaci, abbiamo a che fare con dei mascalzoni senza morale che invocano la galera non per chi delinque, ma per chi si limita ad esprimere una sua opinione politica, utilizzando mezzi leciti e pagando le tasse di affissione ai vari Comuni!
Il ladrone dell’UDC del quale hai accennato, sarebbe disposto a vedere dietro le sbarre di una cella ragazzi e ragazze con il solo torto di pensarla diversamente da lui!
E si permettono di piagnucolare sul Fascismo che limitava la libertà d’espressione? Ma almeno a Mussolini i pieni poteri glieli votò un Parlamento composto in larga parte da antifascisti!
A questi mascalzoni che si riempiono la bocca di paroloni come libertà, uguaglianza, diritti, chi ha mai votato i pieni poteri che gli consentirebbero di mandare in galera un essere umano per un manifesto?
Infine, notiamo l’ipocrisia… Hai mai sentito qualche cialtrone democristiano denunciare una delle miriadi di sigle comuniste, che orgogliosamente ancora tappezzano le nostre città di falci e martelli, magari senza neppure pagare le relative tasse? Non si sentono disturbati da dei simboli grazie ai quali nel corso della Storia sono stati uccisi da 100 a 200 milioni di esseri umani, rei soltanto di non volersi convertire al verbo di Marx?
E hai mai sentito notizia di qualche cittadino che abbia denunciato l’esposizione dello scudo crociato, ovvero il simbolo dietro al quale si sono nascoste le peggiori ruberie ed i peggiori misfatti del dopoguerra in Italia?
Dammi retta, questa gente non è solo in malafede, ignorante ed in cerca di facile pubblicità… Fa proprio schifo sul piano umano! Disgustosi prodotti di questa Italia falsamente democratica.”
Ricciardi: “Recentemente il partito del quale sei segretario nazionale ha mietuto alcuni successi nell'ambito politico piemontese ed abruzzese, con l'elezione di cinque consiglieri comunali (tu stesso hai colto personalmente un successo) nelle province di Asti e di Chieti: quali consideri possano essere state le tematiche che possano avere più convinto i vostri elettori? E siete riusciti a realizzare qualcosa delle vostre linee programmatiche?”
Gariglio: “Potrei millantare meriti per pagine intere, ma sono troppo onesto per farlo; in realtà il fatto di avere eletto dei Consiglieri Comunali è stato una mera questione di fortuna, e di seguito chiarirò il perché.
In primis, va detto che noi ogni anno ci presentiamo alle elezioni in qualche piccolo Comune, compatibilmente con la disponibilità di Camerati che accettano di candidarsi e presentare le liste all’interno delle loro zone di competenza; non facciamo questo con l’illusione di vincere, né di essere eletti, ma cerchiamo semplicemente di renderci visibili ai cittadini che altrimenti, grazie all’ostracismo vergognoso dei cosiddetti “media”, non saprebbero neppure della nostra esistenza.
Nel fare questo andiamo spesso incontro a risultati molto scarsi, compreso qualche “zero voti”, come accaduto alcune volte in passato, ed il perché è estremamente chiaro: il voto nei Comuni, specialmente quelli più piccoli, è un voto interamente clientelare (oserei dire mafioso, per essere preciso), dato sempre al parente, o al compare, indipendentemente dai partiti di riferimento e dai programmi più o meno sinceri che si presentano.
Mi spiego con un esempio; nel 2012, candidato Sindaco a Villanova d’Asti, alla fine del dibattito pubblico al locale cinema parrocchiale, venni avvicinato da diversi cittadini che si complimentarono con me. Una ragazza mi disse che ero l’unico candidato ad avere fatto bella figura, ma che essendo lei la figlia (!) di uno degli altri candidati, non avrebbe potuto votarmi… Altri dissero più o meno le stesse cose, sostenendo però che avrebbero dovuto votare la cognata, il cugino e via dicendo.
Indi, anche quelli che possono riconoscere la bontà di un candidato, alla fine votano per il parente e/o l’amico, che certamente potrà ricambiare il favore una volta eletto!
Ecco perché non ci aspettiamo nulla dalle elezioni, se non un minimo di visibilità che le vigenti Leggi garantiscono a tutti i candidati; nei casi specifici qui citati, a Cellarengo (AT) abbiamo avuto la fortuna di capitare ad una tornata elettorale ove era presente una sola lista… Noi, come seconda lista, avevamo garantita l’elezione di 3 Consiglieri, a patto di prendere almeno un voto. Ma i voti, quasi inaspettatamente, hanno raggiunto la percentuale dell’11,35%, cosa che ha più che legittimato l’elezione mia e di altri due Camerati.
Evidentemente, molte persone del paese, al di là dei programmi, hanno inteso ribellarsi ad una forma di politica omologata che non consente di scegliere loro gli amministratori e li mette di fronte al fatto compiuto, ovvero una sola lista costruita in privato da chi pretende di rappresentare l’intero Consiglio Comunale, senza alcuna opposizione.
Diverso è stato il caso di Poggiofiorito (CH); qui la nostra candidata Sindaco, Katia De Ritis, che è anche il Vice Segretario Nazionale MFL-PSN per il Sud Italia, non appena è stata resa nota la sua candidatura, si è ritrovata sommersa di complimenti e lodi da parte di una sorta di comitato cittadino, che l’ha praticamente elevata al ruolo di “salvatore” del Comune!
In poche parole, in quel Comune un Sindaco di degna scuola DC faceva il bello ed il cattivo tempo da decenni, facendo eleggere una sua marionetta ogniqualvolta non poteva candidarsi a causa della Legge sui due mandati consecutivi. Anche in queste elezioni del 2014, sentendosi invincibile, si vantava durante i comizi di avere presentato 2 liste, in modo da avere la carica di Sindaco personalmente, ed il ruolo di “opposizione” rappresentato dalla suddetta marionetta politica!
I cittadini stufi della situazione, invece di ribellarsi e presentare un proprio candidato, hanno preferito nascondersi (il difetto tipico dell’italiano medio!) dietro la prima persona che osava venire da fuori per sfidare il Sindaco “eterno”, e così la nostra De Ritis è stata sostenuta e votata da moltissime persone (persino da quelle che si qualificavano “di sinistra”), arrivando ad ottenere un clamoroso 22,99% che le ha consentito di arrivare seconda, staccando di molto la lista della “marionetta” del Sindaco, comunque riconfermato.
Ovviamente, essendo a Poggiofiorito presenti 3 liste, il MFL-PSN ha potuto eleggere solo 2 Consiglieri di opposizione, mentre il terzo se lo aggiudicava l’ormai famosa marionetta.
La cosa di buon auspicio è che finalmente molti cittadini hanno privilegiato la speranza di cambiamento all’eterno votare “a sinistra” ed all’ancor più eterna ed insopportabile pregiudiziale antifascista; chissà quando si evolveranno anche i cittadini di altri Comuni italiani!”
Ricciardi: “ Quali sono le iniziative più importanti, di natura politico-sociale, che state pianificando per il futuro?”
Gariglio: ”Guarda, qui c’è ben poco da dire; idee ne avremmo molte, ma per realizzarle servirebbero uomini, mezzi e risorse che difficilmente potremmo permetterci.
Tieni conto che noi campiamo da sempre con i poveri sforzi di pochi dirigenti (in primis il sottoscritto), e con le esigue quote del tesseramento annuale; fondi pubblici non ne abbiamo mai percepiti, finanziatori privati non ne abbiamo, indi per fare qualsiasi cosa, fosse anche lo stampare dei semplici manifesti che regolarmente finiscono stracciati da quella forma di pattume umano che appartengono alla sinistra italiana, dobbiamo sempre pensarci più e più volte.
Possiamo, quindi, limitarci a fare una semplice cosa: esistere!
E già questo dà estremo fastidio al regime, sia a quello “ufficiale”, che nonostante le nostre dimensioni, si affanna a sguinzagliare i suoi Prefetti e le sue toghe rosse nel tentativo di eliminarci, sia a quello “ufficioso”, che avvalendosi dei pidocchiosi anarco – comunisti coccolati, stipendiati e protetti dai soliti noti, cerca di zittirci hackerando i nostri siti internet, imbrattando e strappando gli stampati che diffondiamo pagando regolarmente le tasse comunali, o addirittura mandandoli ad aggredire (in dieci contro uno, come loro eterno costume) i nostri ragazzi, come accaduto pochi anni fa a Boscoreale (NA) all’allora responsabile provinciale, che fu aggredito da una decina di lerci pidocchiosi di un centro sociale occupato tollerato dalle autorità (tanto per cambiare), davanti agli agenti della Polizia locale, che non solo non intervennero, ma derisero anche il nostro iscritto dicendogli di avere pensato ad uno “scherzo” e che il sangue che aveva sul volto lo avevano scambiato per “rossetto”. Degni escrementi servitori di uno Stato di escrementi…
Ma pur con tutta la limitatezza che ci deriva dal non avere radio, televisioni, quotidiani, periodici e soldi in generale, noi siamo e resteremo qui, alla faccia di tutti i sabotaggi, al fine di continuare a raccontare all’italiano ormai cloroformizzato ed asservito qual è la VERA Storia e soprattutto chi è che ha fatto veramente gli interessi delle classi meno abbienti, e chi invece queste classi le ha solo sapute illudere, sfruttare ed abbandonare!”
[Questo servizo è stato pubblicato sui giornali telematici Casera24ore, Corriere di Aversa e Giugliano (in forma sintetizzata, Il Lavoro Fascista (periodico di storia politica, in forma cartacea)]