Parla Gennaro D'Aria, interprete teatrale e televisivo, regista e sceneggiatore
di film, ed altro ancora, nel mondo dello spettacolo. In questa intervista, in
particolare, si approfondisce la tematica del messaggio del nuovo programma di
successo del quale è protagonista: « Gennaro o' masto d' 'a
pizza», che, analogamente e sul modello di quella che fu la storica «Commedia
dell'Arte», vede Gennaro D'Aria interpretare, improvvisando e non seguendo un
testo prestabilito, un personaggio che rappresenta anche una maschera (come
Pulcinella, Arlecchino, e tante altre della commedia popolare italiana); tale
personaggio impersonato da G. D'Aria, simbolizza una Napoli senza tempo, sempre
in contatto con le proprie vive tradizioni. Il programma vede l'attore
napoletano girare le migliori pizzerie campane, che recensisce, rimarcando anche
il lato storico-culturale: ad esempio, riguardo la storia delle farine, dei
lieviti, delle varie modalità di cottura, ecc... La trasmissione, breve ma
incisiva, della durata di circa 15 minuti, mette al centro le eccellenze
campane, e va in onda su Forma Tv, in associazione con diverse televisioni,
locali ma seguite: TeleA+ e TV Capital; inoltre, « Gennaro o' masto d' 'a pizza»
ha una struttura interattiva, in «multipiattaforma», essendo visibile anche su
Facebook e You Tube. Il format della trasmissione è di Francesco Contrastato,
che ne è ideatore, regista e produttore, nella cui ricca esperienza si
annoverano anche collaborazioni con RAI e Mediaset. Nel dialogo sotto riportato
si approfondiscono pure altri intensi momenti della carriera culturale ed
artistica di Gennaro d'Aria, oltre che il tema della valorizzazione delle
potenzialità di Napoli, e, in generale, della Campania.
Ricciardi: " Hai avuto un ruolo di intenso impegno
artistico nella valorizzazione delle profonde tradizioni napoletane, tra la
cultura e lo spettacolo, riuscendo a far conoscere maggiormente l' anima antica
di Napoli ed i suoi talenti. Sei stato, infatti, attore teatrale e televisivo,
cantante, autore di poesie, canzoni, musica strumentale, oltre che regista e
sceneggiatore di film... Tenendo presenti tali tematiche, ti chiedo, così ,
quali siano i principali messaggi culturali e di impegno tu voglia trasmettere
con il tuo recente programma « Gennaro 'o masto d' 'a pizza»... In tale
trasmissione si avverte, infatti, che vi sia un messaggio più profondo rispetto
alla semplice valorizzazione della pure apprezzabile (e rinomata nel mondo)
cucina partenopea..."
D'Aria: "Il messaggio principale di « Gennaro o' masto d' 'a
pizza» prende l'avvio dopo le vicissitudini degli anni scorsi: la terra de
fuochi, ecc... Per tali vicende, siamo rimasti un po' tutti scioccati...però,
noi che viviamo nel napoletano, sappiamo che i prodotti autentici ci sono
ancora, e quindi li dobbiamo far emergere. Un altro messaggio culturale è
specificamente partenopeo, cioè di puntare sempre sul positivo per la realtà di
Napoli, sia sul sociale che, appunto nel campo delle eccellenze gastronomiche."
Ricciardi: "Questa analisi mi offre lo spunto per un'altra
domanda: infatti, sei stato, appunto, impegnato in modo appassionato nel
riscoprire e nel valorizzare le tradizioni culturali campane, popolari ed anche
letterarie...a proposito dell'immagine di Napoli e, in generale, della Campania,
pensi che esista il problema di rappresentazione che mostri troppo aspetti
problematici di questa terra, della nostra terra, e che non analizzi abbastanza
le cause del disagio sociale? Se sì, quanto pensi che possa aiutare un ruolo
pure del mondo dello spettacolo, al proposito?"
D'Aria: "Indubbiamente ci sono problemi di disagio sociale:
ambientale, di disoccupazione, però che succede? Accade che vengono spesso
enfatizzati, ingigantiti, per conoscere Napoli in modo negativo; però, anche
dall'estero, i turisti vengono a Napoli: cioè non credono a quello che si dice.
Il primo nemico di Napoli, secondo me, a volte, a è proprio il napoletano, che,
oltre a parlarne male, la raffigura in modo negativo. A volte, poi, ci si
rifugia solo nel calcio, ma non è che una volta che si sia vinta una partita
tutto sia risolto. Io non amo Napoli per il calcio, semplicemente; io amo Napoli
in quanto tale, in quanto città che nel Settecento era agli onori per la
cultura: Giambattista Vico è nato a Napoli, i filosofi nel Settecento
avevano in Napoli il centro, così i musicisti: Cimarosa, e tanti altri;
venivano anche dall'estero a Napoli: ad esempio, Mozart: tutti hanno lasciato
una traccia..."
Ricciardi: "Nella ricerca storica, solo ultimamente è
emerso di più l'assoggettamento e l'oppressione, infatti, cui
stato sottoposto il Meridione d'Italia dopo l'Unità..."
D'Aria: "Qui il discorso è anche politico, riguardo questi
temi sui problemi di Napoli: sia prima che dopo l'Unità d'Italia non hanno
avuto maggiore attenzione e riscontro..ma io, oltre al discorso politico, voglio
fare anche un discorso da cittadino: quando vedo anche i cittadini stessi
non curarsi della città, io mi sento male...".
Ricciardi: "Certo, è molto chiaro e logico;
tornando al tuo percorso, ricordo che durante la tua lunga
carriera artistica, hai lavorato con successo in ambiti locali e nazionali,
anche accanto, ad esempio, a personaggi molto celebri, tra cui Carlo Taranto,
Marisa Laurito, e partecipando a serie televisive di grande successo, tra cui
«La Squadra» ed «Un Posto Al Sole», ecc... Puoi narrarci qualcosa in più su
almeno alcune delle esperienze che ritieni siano state più valide, e che, in
qualche modo, ti siano più care? In particolare, ti chiedo perchè tu le possa
considerare tra le più ricche di contenuto del tuo importante e variegato
percorso..."
D'Aria: "Tra le tante cose che ho fatto, che probabilmente
conosci tu meglio di me, ricordo con particolare piacere «Un Posto al Sole»; poi
«La Squadra», «Forum»...ma quella che mi colpì di più fu una puntata che facemmo
diversi anni fa con Alda D'Eusanio: «Al posto tuo». Con alcuni amici fummo
convocati per la puntata, dove dovevamo fare i «Tarocco boys»: c'è ancora
qualcosa su Internet al riguardo...però, siccome piacque talmente tanto questa
esibizione, da lì, ci invitarono per altre puntate: così ne facemmo
tre!"
Ricciardi: "Quindi fu un bel
riconoscimento..."
D'Aria: "Sì, di quello sono rimasto molto colpito, e
veramente ne sono rimasto molto contento."
Ricciardi: "Volevo porti anche un'altra domanda, cioè se
hai qualche particolare nuovo progetto culturale e di intrattenimenti, in
preparazione... Se sì, puoi accennarne qualcosa, per un'anticipazione?"
D'Aria: "Allora, diamo un'anticipazione per un nuovo
programma (oltre a "Gennaro 'o masto d' 'a pizza", programma comunque di recente
ideazione e trasmissione); riprenderemo il format di Francesco Contrastato in
regia (che poi lui, non lo avevo ancora detto, ma è ideatore, produttore,
regista, già di "Gennaro 'o masto d''a pizza"). Insomma, la regia del nuovo
programma sarà la stessa, perchè Francesco Contrastato ha molta esperienza: ha
lavorato in RAI, ha lavorato in Mediaset. L'argomento principale si svilupperà
sempre a livello gastronomico. Gireremo la prima puntata di «A casa tua»:il
format, ideato anche in questo caso da Francesco Contrastato, si compone di un
intervento a casa di alcune persone...con, ogni volta, una famiglia che mette a
disposizione la sua casa: quando si fa «o' ragù», il ragù, quando si preparano
le sfogliatelle.."
Ricciardi: "La trasmissione nata dal tuo sodalizio
professionale ed artistico con Francesco Contrastato, quindi, è impostata sulle
tradizioni, con il loro valore anche affettivo, culturale..."
D'Aria: "Infatti, infatti, su questo puntiamo io e lui,
Francesco Contrastato: per questo andiamo così d'accordo! Magari, su altre cose
non sempre andiamo d'accordo, ma su quel tema, invece, ci troviamo tanto bene!
La trasmissione cercherà di far apprendere quali sono i costumi della
bella Napoli..."
[Questo servizio è stato pubblicato nella versione telematica del giornale Dea Notizie, sui giornale elettronici Caserta24ore, Corriere di Aversa e Giugliano, Italia Sociale, sul giornale La Civetta (trimestrale in carta stampata)]
Introduzione e quesiti di