Dialogo con Annamaria Romano, su lealtà sportiva e soprattutto di vita
In questo breve ma intenso scambio con Annamaria Romano, vengono espressi alcuni ideali che animano la sua attività di dirigente sportiva per il calcio femminile, che rappresenta valori altruistici, di squadra, emancipazione, valorizzazione di talenti e competenze, oltre che competizione leale. Si tratta di valori che, anche simbolicamente, si contrappongono a società troppo individualistiche, non comunitarie e quindi egoistiche, disgregranti, nella continua ricerca del profitto fine a se stesso. Non a caso, Annamaria Romano, lo scorso 23 giugno, a Castel di Sangro, ha avuto un incontro amichevole e di stima professionale con la dinamica ed energica Milena Bertolini, allenatrice e già giocatrice di serie A di calcio femminile. Milena Bertolini è stata un’avanguardia del calcio femminile, a sua volta impegnata anche socialmente, contro le discriminazioni nello sport. Verso il calcio femminile, infatti, si sono condensati radicati pregiudizi maschili, che si manifestano, purtroppo, a volte, anche in presenza do donne arbitri, e situazioni simili. La promozione del calcio femminile, quindi, è dare attuazione maggiore allo stesso articolo 3 della Costituzione italiana, riguardo l’uguaglianza delle possibilità garantite, senza discriminazioni anche di sesso. Del resto, denominatore comune a tutte le attività culturali-volontaristiche di Annamaria Romano è il contrasto al pregiudizio ed a favore di una società più equa, a tutto tondo. Pittrice, poetessa, oltre che, appunto, dirigente sportiva, la vulcanica Annamaria Romano, con il suo entusiasmo trascinante, è nota anche per le sue intense attività volontaristico-solidaristiche, soprattutto nel vesuviano: per la valorizzazione della sanità, anche nella Lilt (Lega italiana per la lotta ai tumori), per il recupero della devianza, per la vicinanza soprattutto alle vittime, in particolare donne e bambini; numerose, infatti, sono state le iniziative contro la violenza di genere ed il bullismo.
Ricciardi: “In quanto dirigente sportiva della ASD, "Orgoglio Campano", quali ritieni siano i valori sportivi, ed in generale umani, cui queste attività atletiche possano indirizzare? Ricordo, del resto, che il termine sportivo si utilizza anche nel senso esteso di atteggiamento leale, in senso ampio.”
Introduzione e quesiti di
Romano: “Buongiorno, ringrazio la ASD "Orgoglio Campano", per la quale oggi sono in veste dirigente sportiva.
Tale carica mi riempie il cuore di gioia, in quanto sin da piccola ho sempre amato il calcio e sognavo diventare una professionista di questo sport. Infatti, credo fermamente nello spirito di squadra e di condivisione nel calcio, alimenta nei giovani, poichè è una pratica che fa superare il cieco individualismo a cui la nostra società purtroppo abitua sempre di più.”
Ricciardi: “Il calcio femminile, che ultimamente ha destato parecchio entusiasmo, mettendo in campo nuove, fresche energie, in un passato anche recente è stato spesso oggetto di pregiudizi, come se il quello calcistico fosse una "roccaforte" solo maschile: riflesso di una troppo nette divisione tra gli ambiti tra i generi; cosa ne pensi?”
Romano: “Occorre inoltre superare, naturalmente, il pregiudizio che il calcio sia uno sport solo degli uomini: quando la società, col tempo, si deve evolvere, deve pertanto garantire la parità tra uomo e donna: principio stabilito dalla nostra Costituzione. Lo so che sarà difficile rompere questo muro, incontrerò moltissime difficoltà nella gestione pratica e tecnica che il mio ruolo prevede, ma sono animata da una forte passione da un accesso spirito competitivo, che mi auguro di riuscire a trasmettere ai competenti della società, per conseguire traguardi eccellenti.”
[Questo servizio è stato pubblicato sulla versione on line del giornale "Dea Notizie" e sul giornle telematico "Caserta24ore-Il Mezzogiorno"]
Introduzione e quesiti di