Nicola Caputo alle Europee, per un'Europa non asservita
Nel seguente dialogo, si esprime Nicola Caputo, esponente di Italia Viva, originario del casertano, e candidato alle Elezioni Europee di 8 e 9 giugno 2024 per la coalizione Stati Uniti d'Europa. La lista comprende anche, oltre alla stessa Italia Viva, e + Europa, nato dall'incontro dei Radicali Italiani (tra le persone candidate, capolista il nome storico di Emma Bonino, presente anche Rita Bernardini, presidente dell’associazione garantistica ed umanitaria Nessuno Tocchi Caino) con il movimento Forza Europa; sono presenti inoltre socialisti ed alcuni altri. Un'Europa, culla della Civiltà e dello Stato di Diritto, non subalterna agli Stati Uniti d'America, e che promuova una politica di pace è al centro della proposta e della prospettiva di Nicola Caputo; particolare attenzione e sensibilità vengono dimostrate sulla tutela del settore primario dell'economia, per lo sviluppo migliore, quindi, in primis dell'agricoltura, e della salute pubblica, oltre che della valorizzazione di un Sud che deve uscire da povertà ed emarginazione.
1) Quali gli aspetti di programma che lo hanno convinto a presentarsi alle Europee con Italia Viva per la coalizione Stati Uniti d’Europa?
- “Il nostro programma è tutto concentrato nel nome della lista: dobbiamo cambiare l’Europa e trasformarla negli Stati Uniti d’Europa, se vogliamo davvero offrire un futuro sostenibile al nostro territorio e ai nostri figli. Ce lo impone la storia e le recenti crisi globali lo dimostrano. Siamo ad un bivio: o ci rafforziamo in Europa o saremo destinati alla subalternità. È ora di fare passi avanti verso gli Stati Uniti d’Europa, con un governo che risponda al Parlamento europeo, una sola politica estera, un unico esercito, una politica fiscale e migratoria comune e l'eliminazione del voto all’unanimità. Lottare per gli Stati Uniti d’Europa oggi significa essere riformisti e progressisti, significa affrontare il presente con il coraggio e la lungimiranza necessari a completare il più grande progetto di pace, libertà e integrazione al mondo. Serve farlo insieme, con energie nuove e con lo sguardo rivolto sempre alle prossime generazioni. L’occasione non va persa, perché è l’ultima. Quelle di giugno, saranno le elezioni più decisive di sempre. C’è in gioco il destino dell’Europa”.
2) In caso di elezione, quale sarà la sua priorità?
- “La priorità è rilanciare la battaglia del salario minimo in Unione Europa, con uno sguardo rivolto in particolare all’Italia e al Mezzogiorno. Siamo a 5,7 milioni di poveri assoluti. Crescono il precariato e il lavoro povero. In questo quadro, il Sud è quello che peggiora di più. Se la povertà e i salari bassi sono una preoccupante condizione in Italia, nel meridione la situazione è ormai oltre l’emergenza. La povertà non la combatti con i sussidi, ma con un lavoro pagato dignitosamente. Una occupazione che consenta alle persone di sostenere la propria famiglia, accedendo ai beni e servizi essenziali che ancora oggi a tanti, specialmente al Sud, sono negati”.
3) Ci sono altri progetti anche sul nostro territorio che ha intenzione di sostenere?
- “Mi candido perché credo di dover completare il lavoro già intrapreso a Bruxelles, dal 2014 al 2019, e perché sono pronto a mettere a disposizione del territorio le mie competenze, acquisite prima da europarlamentare e poi da assessore regionale all’Agricoltura. Mi candido per portare più Sud in Europa e, soprattutto, per far sentire una voce amica a tutti i lavoratori, gli imprenditori, gli agricoltori e i cittadini che hanno bisogno di risposte concrete e urgenti. In questi anni, mi sono occupato di politiche agricole, di autismo, di sicurezza alimentare, di ambiente, di economia, di energia e molto altro. Tematiche che intendo riportare in Europa, declinandole per il Sud e dal Sud. Non dobbiamo lasciare indietro niente e nessuno”.
Introduzione e quesiti di
[Questo servizio è stato pubblicato sul giornale on line "Caserta24ore"]