Intervista a Marco Ferrando

Marco Ferrando

Venerdì 24 novembre 2006, organizzato dall'Associazione culturale Diotima, si è tenuto a Caserta un incontro che ha visto quale principale ospite Marco Ferrando, attualmente alla guida del da poco costituitosi Partito Comunista dei Lavoratori. Apertasi con una performance teatrale ideata ed interpretata da Gianni Gallo, dal titolo "Dialogo tra la Pace e la Guerra", ispiratasi liberamente ad un'operetta morale di Giacomo Leopardi, ("Dialogo tra la Moda e la Morte"), volta a denunciare, indirettamente, una serie di crimini imperialisti dei nostri tempi, (da quelli di Dresda a quelli di Falluja, e non solo). Marco Ferrando, nella scorsa campagna elettorale per le amministrative di maggio, era stato considerato da alcuni uno degli "impresentabili" di quel momento politico (assieme alla transessuale Vladimir "Valentina" Luxuria, e, dall'altra parte, agli esponenti neofascisti Roberto Fiore ed Adriano Tilgher), per l'avere contraddetto un certo "political correct", con il suo avere criticato nettamente il carattere della missione militare italiana a Nassiriya e per avere espresso l'opinione della natura artificiosa dello Stato d'Israele. Per tali motivi, Marco Ferrando non potette candidarsi da deputato alla Camera con il suo partito di allora, Rifondazione Comunista (Ferrando era parte della minoranza trotskijsta del gruppo, ed al suo posto si presentò Lidia Menapace), e fondò così, con i suoi sostenitori, una nuova formazione politica: appunto, il Partito Comunista dei Lavoratori. In occasione di un'intervista rilasciata a Caserta, Ferrando delinea alcune linee guida, di movimento e di riferimento, del suo partito, al di fuori anche dell'Unione, e particolarmente attento alla politica estera ed alla giustizia sociale. Infatti, tale movimento non fa sconti al governo di centro-sinistra, avendo aderito ad esempio alla manifestazione del 30 settembre a Roma contro la missione militare italiana in Libano (considerata unilaterale, in quanto dislocata solo in terra libanese, e tendente ingiustamente a disarmare la Resistenza del partito-milizia sciita degli Hezbollah), a favore delle Resistenze anche irakena, palestinese, afghana, per il disarmo nucleare a partire dai Paesi che hanno già l'atomica, contro la campagna anti-islamica, contro il taglio della spesa sociale. Il 17 novembre, inoltre, il P.C.L. ha manifestato anche contro la finanziaria del governo di Romano Prodi.

1) Ritiene sia auspicabile che il suo Partito Comunista dei Lavoratori sia parte di una più ampia coalizione al di fuori di CdL ed Unione?

Siamo aperti alla più ampia collaborazione sul terreno, contro le sperequazioni sociali , nel modo più ampio a sinistra, lo siamo in generale sul terreno dell'opposizione sociale. Noi siamo stati, sul terreno della costruzione dell'opposizione, l'unica forza della sinistra politica in qualche modo riconosciuta e riconoscibile all'interno della stessa sinistra italiana ad aver sostenuto lo sciopero generale del 17 [contro la finanziaria del governo Prodi, n.d.r.], organizzato prioritariamente dall'organizzazione sindacale di base. Così come siamo stati una forza impegnata, con tante altre forze, rappresentate anche a questo tavolo, a partecipare a manifestazioni di opposizione alla politica estera di questo governo, dalla manifestazione del 30 settembre a quella del 18 novembre sulla Palestina. E vogliamo continuare a batterci per la massima unità d'azione tra forze diverse contro il comune avversario, spesso superando anche logiche di piccola concorrenza, di veto reciproco, di incomprensioni, di forzature settarie, che esistono nella galassia di questo mondo. Questo è un conto: riguarda l'unità di azione. La coalizione di cui mi parli, francamente, allude a un progetto politico unificato: e di questo ad oggi onestamente non vedo le basi. Forze diverse realizzano un'unita di azione contro un avversario comune... ma noi, come movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori, siamo portatori, al pari di altri, di un nostro, autonomo, progetto specifico. Abbiamo un riferimento programmatico generale, abbiamo le nostre relazioni internazionali sul terreno della rifondazione della Quarta Internazionale nel mondo, abbiamo, dispieghiamo, una nostra politica. Siamo alla vigilia di un congresso costitutivo che terremo in settembre-ottobre del prossimo anno, dentro un processo di progressiva aggregazione delle forze attorno a noi. Naturalmente siamo apertissimi e disponibilissimi alla confluenza attorno ai nostri punti programmatici, di tutte le forze o le aree disponibili, ma non siamo disposti ad abbandonare il nostro progetto politico e strategico indipendente, in nome dell'unità d'azione, pure sacrosanta, con altre forze, altre aree politiche.

2) Dunque, lei mi ha detto che in realtà vi potreste coordinare e vi state coordinando con altri gruppi, anche se non si parla ancora di soggetto politico unitario... e allora le chiedo: mi potrebbe fare qualche nome di questi gruppi, non so, penso a Red Link, comunque a qualche nome di gruppi italiani con cui vi state coordinando per delle iniziative, e con cui vi coordinerete?

Guarda, sul terreno dell'unità di azione tu hai al mio fianco uno spaccato delle rappresentanze politiche di aree e organizzazioni che con noi, da qualche mese, stanno sviluppando iniziative comuni, sul terreno in particolare della politica estera, ma potenzialmente anche su altri terreni: politica sociale, e quant'altro. Mancano altre rappresentanze che potrebbero stare benissimo a questo tavolo e che concorrono con quelle qui presenti alla costruzione di questa unità di azione su campagne specifiche, che sono per esempio i Cobas, una importante sigla sindacale riconosciuta, ed altri ancora, Red Link, appunto....

3) Prende in considerazione anche i promotori della manifestazione del 30 settembre, contro la partecipazione militare italiana alle spedizioni in Libano ed Afghanistan?

Sì, ad esempio la Rete dei Comunisti, e mille altre strutture... Sono tutte aree più o meno dislocate in giro per l'Italia, a base locale, o a volte non solo locale: siamo, appunto per l'unità d'azione, perchè siamo contro qualunque politica di isolazionismo per quanto ci riguarda, in quanto Partito Comunista dei Lavoratori, e siamo per impiegare il nostro sforzo, per costruire un'unità più vasta su obbiettivi comuni. Altra cosa è quello che ho cercato di presentare, l'autonomia di un progetto generale. Noi ci stiamo costruendo su quattro principi di riferimento: secondo noi, che raccolgono il meglio, la tradizione migliore della sinistra internazionale, e sono di straordinaria attualità oggi, e che vanno dall'autonomia e dall'opposizione dei comunisti a qualsiasi governo della borghesia, quindi al rifiuto di qualsiasi soluzione di politica di collaborazione di classe, al richiamo alla rifondazione della Quarta Internazionale come soluzione alternativa ai problemi internazionali. Non abbiamo la pretesa di guadagnare necessariamente i compagni di Red Link o altri compagni a queste posizioni: come loro, penso, non abbiano la pretesa di convincere il Partito Comunista dei Lavoratori alla complessità delle loro valutazioni.

4) Non volete per forza assorbire altri gruppi, perciò...

Quindi ci coordiniamo, con la massima disponibilità al confronto, anche su terreni di carattere strategico, programmatico, di bilancio storico, di attualità del marxismo. Ad oggi i percorsi, dal punto di vista dei progetti generali, sono distinti.

5) Per cui considera che ci possano essere varie vie per arrivare agli stessi risultati...

Per l' appunto.

6) Avete organizzato anche un sito dove si possa consultare il vostro programma politico?

Sì, www.pclavoratori.it. Non è propaganda abusiva: è la risposta ad una domanda precisa che mi è stata posta...
[Questo articolo è stato pubblicato sui giornali Deasport, Corriere di Aversa e Giugliano, Caserta24ore]



Antonella Ricciardi , 24 novembre 2006