Seconda intervista ad Antonio Mazzella |
Giuseppe Casaluce dela Fiamma ed Antonio Mazzella |
Antonio Mazzella, incontrato
in quanto portavoce provinciale di Francesco Storace e del suo nuovo movimento
politico, ci ha concesso un'intervista per illustrare le motivazioni da cui
nasce questo nuovo sodalizio, ed i suoi passi in Terra di Lavoro. L'idea di
intervistarlo è nata da una serie di incontri, anche occasionali, durante i
quali si è colta l'impressione netta che a Caserta l'uscita di Mazzella da A.N.,
che pure pareva fosse stata messa in preventivo dalla alte sfere del partito,
rappresentasse per la Destra Sociale di Alemanno (nota componente della stessa
A.N.), la perdita della bandiera, oltre che la perdita dell'anima della stessa
A.N. locale (per usare le parole di un componente proprio della corrente Destra
Sociale). Uno strappo non da poco, quindi, quello che ha visto Mazzella divenire
portavoce provinciale di La Destra di Storace, cui è stato vicino anche alla
kermesse all'Hilton...
1) Sei il portavoce di La Destra, il partito fondato da Storace quest'estate,
ma fino alle dimissioni eri un dirigente di A.N., ed il referente della Destra
Sociale di Alemanno: come mai questo nuovo percorso?
Questo nuovo percorso in realtà è un percorso antico: perchè il percorso è una
strada che ti conduce ad una meta, e in realtà, secondo me, Alleanza Nazionale
si è allontanata da un percorso che peraltro abbiamo condiviso in molti... per
molto tempo, forse per troppo... E la stessa Destra Sociale, in quanto
componente di A.N., ovviamente, è oggi lontana dal seguire quella via che
volevamo indicare in passato. Era già qualche anno che ci eravamo resi conto un
po' tutti, all'interno del partito in cui eravamo, che c'era una corsa a
legittimarsi a tutti i costi, anche negando se stessi. Non c'era più la voglia
di abbattere la casa del padre e costruirne una nuova, più ampia, per la nuova
famiglia: c'era solo la voglia di abbattere e di criticare anche quello che era
stato fatto in passato, addirittura rimettendo in discussione le stesse radici
di ognuno di noi, in qualche modo rasentando addirittura vergognose
diffamazioni a proposito della nostra storia...e questo non era sopportabile
oltre. Però, al di là delle critiche ingiustificate, fatte all'interno di A.N.,
nei confronti dell'M.S.I. e di tutto quello che c'è stato prima, quello che ci
ha indotto a un certo punto a prendere le distanze, e ad avere un attimo di
riflessione, una pausa di meditazione, e quindi ripartire con nuovo vigore,
accettando questa sfida, è stato il fatto che Alleanza Nazionale, per una serie
di motivi, è diventata un partito verticistico, dove la classe dirigente è tale
in quanto si autoreferenzia. Le decisioni vengono prese dall'alto, e spesso e
volentieri in maniera antitetica rispetto alle decisioni del giorno prima. In
realtà noi, anche con il nome, intendiamo richiamarci a quei valori, a quelle
idee che appartengono alla destra, e quindi appartengono, come destra, al
patrimonio dell'intero popolo italiano, e non solo. E intendiamo ritrovare le
radici dell'impegno politico come servizio alla gente, per idealità, non come
corsa verso poltrone da mantenere, a cui aggrapparsi ad ogni costo. Questo in
realtà è quello che noi abbiamo fatto: abbiamo dato vita ad un movimento
politico, accettando la sfida, la grande sfida, all'interno della Casa delle
Libertà, di rappresentare la destra, mentre A.N. va verso il centro... La Destra
è, e deve essere, “centrale” nella CDL, non centrista…questo è tutto!
2) Parliamo di te, che sei un dirigente attento ed un militante generoso, a
detta di altri conoscenti incontrati nel nostro lavoro: quale strategia di
proselitismo e di aggregazione stai proponendo su di un territorio così
difficile come quello casertano?
Questi complimenti mi lusingano, ma significano anche che ci si aspetta molto da
me. In realtà di strategia, per quanto necessaria, ce n'è poca in questo
momento. C'è più un impulso a costruire, un impeto dell'anima, che ci guida
nella ricerca delle persone con le quali abbiamo condiviso altre battaglie
ideali, e ci spinge verso quella gente disillusa dalla politica, delusa dai
partiti...Eh, sì, è vero, il territorio della provincia di Caserta è
particolarmente ostico, per una serie di realtà contingenti che lo governano.
Però forse proprio per questo la sfida è ancora più entusiasmante. Devo essere
sincero, come solitamente sono? Bene, forse se non fosse stata così
entusiasmante non l'avremmo accettata con questa foga. Abbiamo trascorso
un'estate in giro, per tutta la provincia: le nostre vacanze hanno costituito un
sacrificio sull'altare della fede politica. Abbiamo tenuto colloqui, discorsi,
incontri, riunioni, a qualunque ora del giorno e della notte, su tutta la
provincia. E parlo col plurale maiestatis perchè, attenzione, non sono io e solo
io che sto portando avanti questo tentativo di aggregare intorno a questo nuovo
movimento la gente, ma è la gente stessa che in molti casi se n'è fatta
portecipe, se n'è fatta altoparlante. E allora l'amico chiama l'amico che chiama
l'amico che chiama l'amico che chiama l'amico... E in molti si rendono partecipi
di questa battaglia, presentandoci persone spesso e volentieri anche distanti
dal nostro percorso politico, semplicemente perchè sembra, e noi ci auguriamo e
auspichiamo davvero che sia così, che possiamo rappresentare la destra ma anche
l'alternativa a tutto quello che c'è oggi, di politico o pseudopolitico, in
Italia.
Tutto ciò che sto facendo, che
stiamo facendo, è dare il meglio di noi, fino all’Assemblea Costituente del
prossimo novembre. A quella data avrà termine anche il mio incarico
attuale…sarà allora che avremo contezza di quel che si sarà riusciti a fare, e
di quel che ancora resta da fare. Verranno individuati solo allora ruoli ed
incombenze per ciascuno. Non c’è spazio, ne La Destra, per rendite di posizione
precostituite.
3) Allora, Mazzella, sono molto numerose le adesioni? E chi aderisce? Puoi
darci qualche indicazione in più?
Chi aderisce... quanto sono numerose le adesioni... Beh, diciamo che
innanzitutto noi abbiamo costituito una sorta di comitato promotore provinciale,
al quale attualmente hanno aderito all'incirca una quarantina di persone,
ognuna delle quali si è fatta poi promotrice sul posto di lavoro, o nel suo
ambiente, nel suo ambito sociale, nella sua associazione, nel suo paese, di
questa proposta politica. Le adesioni in quanto tali, voglio dire la formalità
del tesseramento, ancora non sono partite proprio a pieno; però posso già dirti
che, a seguito dell'interessamento di queste poche decine di persone, che poi
per la verità tanto poche non sono, stiamo ottenendo un risultato, grosso, non
facilmente riconducibile a un solo ambito. Per esempio, posso dirti che io, in
qualità di esponente provinciale del CONI, e di presidente provinciale della
Federazione Italiana Nuoto, e quindi vicepresidente di una società sportiva,
ecc., ecc..., nell'ambito sportivo ho avuto l'adesione di atleti, di
rappresentanti di enti di promozione sportiva, di associazioni, e non solo.
All'interno, per esempio, delle associazioni cui fanno capo altri simpatizzanti
di questo movimento, hanno aderito anche persone che non conoscevamo. Però tu
vuoi sapere in realtà i circoli di A.N., cosa fanno, i rappresentanti
istituzionali di A.N. cosa fanno...Vedo che sorridi... Bene, posso già dirti che
non voglio scendere adesso nello specifico, perchè poi ognuno dovrà concertare
una serie di interventi per affermare e dichiarare la propria adesione.
Personalmente il 27 luglio ho chiamato Alemanno per dirgli, con la lealtà che
penso mi abbia sempre contraddistinto, che non ero più al suo fianco da quel
momento in poi. Il due agosto ho ufficializzato le dimissioni da Alleanza
Nazionale, con tutti i passaggi dovuti, e ho accettato quindi questo incarico.
Da quel momento in poi, la stampa ha dato anche ampio risalto a questa cosa, ci
sono stati una serie di contatti che hanno indotto anche amministratori,
rappresentanti istituzionali, non necessariamente di un altro partito, ma
magari di liste civiche, magari della cosiddetta società civile, magari in
piccoli paesi, a chiedere di parlare, di saperne di più. C'è qualche sindaco,
c'è, poi, qualche ex parlamentare, che probabilmente, avendo ventilato l'ipotesi
di aderire, potrebbe davvero farlo. O forse no. La Destra è, sì, un’alternativa.
L’alternativa. Forse però ci vuole coraggio, e non tutti ne sanno trovare quanto
basta. C’è gente comune disorientata, tanto cittadini qualunque che militanti:
sono annichiliti dall’assenza della Politica…nella politica. E’ a loro che
dobbiamo risposte chiare e concrete.
[Nota: l’intervista è avvenuta il 3 settembre 2007, ma, prima di andare in stampa, ci è arrivata l’eco delle prime importanti adesioni che Mazzella, nonostante la prudenza mostrata nel colloquio, sta raccogliendo: presidenti di circoli, ora ex, di A.N. (a Caserta centro, nella frazione casertana di Casolla, nei comuni di Vitulazio, Alvignano, Piedimonte Matese, ecc…), ex amministratori in quota A.N., tra cui l’ex assessore alla Cultura del comune di Caserta, Giuseppe Vozza, responsabili di sindacato, di associazioni presenti sul territorio, ecc… E’ di poche ore fa l’ufficializzazione del passaggio con Storace del capogruppo di maggioranza del comune di Grazzanise, Pasquale Di Fruscia, e del sindaco della stessa cittadina, Enrico Parente, che hanno tenuto una conferenza stampa insieme al portavoce provinciale de La Destra. Si respira un’aria di grande mobilitazione e di entusiasmo. Lo stesso sindaco Parente ha annunciato che nei prossimi giorni nuove adesioni istituzionali giungeranno dal suo paese e non solo… Del resto, dopo l’intervista, Mazzella aveva fatto una affermazione, che aveva autorizzato a rendere pubblica: “Accettare la sfida lanciata da Storace e farla propria, sul nostro territorio, in questa fase significa esclusivamente lavorare sodo e con spirito di sacrificio per l’affermazione di un’idea e la creazione di una struttura”.]
[Questo articolo è stato pubblicato sui giornali Caserta24ore, Corriere di Aversa e Giugliano, Ciaoeuropa, Corriere di Caserta]