Intervista a Carlo Parlanti |
Carlo Parlanti e Katia Anedda nella prigione americana |
Ricciardi: “Nella tua vicenda giudiziaria è evidente una sequela di incongruenze e di una mancanza di indagini basilari, da parte della magistratura della Contea di Ventura: in particolare, a questo proposito, puoi indicare quali siano le analisi scientifiche che sarebbero dovute essere effettuate e che non lo sono state?”
Parlanti: “ La peggiore
omissione a carico degli investigatori dello sceriffo di Ventura è stata la
decisione di non effettuare un "rape kit" sulla presunta vittima al momento
della denuncia. Al processo, 3 anni dopo, lo stesso detective ha giustificato la
decisione dicendo che la denuncia era tardiva e che la donna aveva ammesso di
aver avuto rapporti sessuali consenzienti con me dopo lo stupro!?
In effetti, lasciando alla donna la decisione di quale medico contattare (e
quando) lo sceriffo l'ha istigata a produrre false evidenze...e così la donna ha
fatto, andando a rivolgersi giorni dopo ed a 500 km di distanza al datore di
lavoro della sua migliore amica per cercare di ottenere un rapporto medico che
stesse in piedi (senza però riuscirci così tanto).
Adesso, a distanza di ben 5 anni, si viene a scoprire che la White ha avuto
un'isterectomia totale quando era trentenne e che perciò lo stupro a "pugno
chiuso" da lei descritto non è solo impossibile ma addirittura paradossale: e
comunque ancora nessuno effettuava una semplice visita ginecologica per
verificare le inevitabili lesioni che avrebbero dovuto venir inflitte nel "bagno
di sangue" descritto dalla presunta vittima stessa. La polizia ha perquisito l’appartamento ma non ha raccolto niente, neppure il materasso “pozza di sangue” descritto White, perchè secondo il detective non c'era niente
da raccogliere, niente sangue nè capelli nè tracce di lotta!
Il mio sospetto è che sia normale procedura operativa, per lo sceriffo di
Ventura, raccogliere evidenze solo ed esclusivamente se corroborano la propria
tesi: in mancanza di meglio è di sicuro più vantaggioso non avere evidenze
fisiche!”
Ricciardi: “Puoi riassumere almeno in parte, ed in estrema sintesi, quali saranno le argomentazioni chiave della tua difesa, per il processo di Appello? In particolare, oltre ad approfondire questioni a vostro avviso non correttamente affrontate nel precedente procedimento giudiziario, ci saranno nuovi elementi non portati alla luce prima (se puoi rivelarli), forse anche perchè si era pensato che sarebbe valsa l'evidenza della prova per chiarire la tua innocenza?”
Parlanti: “ Il problema maggiore
per la mia difesa è che ho già perso il primo appello (quello tecnico) e che la
Procura di Ventura ci ha minacciato di utilizzare tutto il tempo a loro
disposizione per ostacolare qualunque petizione "habeas corpus" dovessimo
presentare: si tratta di 2 anni e 1/2 e garantiscono che io finisca di scontare
questa ridicola pena e venga deportato, rendendo così ancora più proibitiva la
mia difesa! L'unica possibile strategia rimane perciò quella di mostrare a più
istituzioni e persone possibili tutti i crimini commessi contro di me, contro lo
Stato della California, contro la Germania e l'Italia nel corso della mia
persecuzione!
Ne abbiamo elencati 24 e li stiamo formalizzando in denunce criminali; 8 sono
state già presentate a vari enti californiani.
In linea sul sito www.carloparlanti.it potete trovare la lista completa e forse
potete aiutarmi a chiedere a chi di dovere come possano certi crimini restare
impuniti!”
Ricciardi: “In questi anni ti sarai chiesto se la tua sventura giudiziaria sia
stata dovuta ‘solo’ a delle superficialità che hanno messo in moto una serie di
errori giudiziari, oltre che dall'acclarata (perfino dalla giuria) instabilità
psichica della White, oppure se ci sia stato un vero e proprio complotto per
metterti con le spalle al muro... In particolare, un certo ruolo deve essere
stato giocato nell'ombra, secondo diversi osservatori, da un'altra tua ex, la
psicologa americana Sandra Philips in Lavagnino, donna con alle spalle due
matrimoni finiti, una accusa di violenza nei confronti di uno dei suoi ex
consorti, verso la quale Rebecca McKay White aveva cambiato atteggiamento. Puoi
spiegare in che modo queste due donne siano entrate in contatto, e perchè a tuo
avviso la White ad un certo punto sia diventata tua implacabile accusatrice,
seguendo la scia della Lavagnino, che pure a suo tempo aveva contestato in
un'altra vicenda similare?”
Parlanti: “Nel 2000 ho vissuto
un periodo di seria depressione durante il quale ho probabilmente maturato la
decisione di abbandonare gli States e trasferirmi di nuovo in Europa.
E' allora che mi sono rivolto, su suggerimento del mio datore di lavoro, ad una
psicologa raccomandata dalla mia assicurazione.
La donna mi ha convinto di avere bisogno di un numero incredibile di "sessioni",
tanto da accumulare quasi 8000 dollari di consulti in meno di 2 mesi! Ha poi
rincarato la dose convincendomi ad abbandonare la mia convivente di allora per
prenderne il posto.
Quando ho finalmente realizzato la viziosità di questa nuova relazione ed ho
cercato di interromperla, la psicologa mi ha accusato di violenza domestica ed
ha usato le sue conoscenze alla polizia e Procura per assicurare la mia
persecuzione. In un primo momento la White mi ha aiutato ad organizzare una
causa civile per 1/2 milione di dollari contro la terapista per le sue fin
troppo ovvie mancanze professionali (ha confessato più volte e per iscritto la
relazione sessuale) [una psicologa non dovrebbe averne con un paziente negli
U.S.A., n.d.R.]. Quando però la White ha capito di non poter ottenere una
relazione stabile con me ha evidentemente deciso di unire le forze con la
psicologa che stava sempre e comunque cercando di far sparire il problema "Carlo
Parlanti".
Ed ora si consola della delusione con una casa rubata alle vere vittime di
crimini sessuali, assistenza medica pagata, 2000 dollari al mesi di sussidi e la
soddisfazione di aver distrutto per sempre la mia vita!”
Ricciardi: “Ritieni che ci siano stati errori dei tuoi precedenti legali nell'impostare la tua difesa? In particolare, ti chiedo se, forse ritenendo che il tuo fosse un caso facile, data l'inconsistenza delle accuse mosseti dalla tua ex compagna, abbiano trascurato dei particolari che comunque sarebbe stato giusto curare adeguatamente...”
Parlanti: “Quando abbiamo esaminato la documentazione esistente, abbiamo
scoperto che il primo avvocato difensore ha nascosto (anche a noi) una mole
enorme di evidenze di crimini e spergiuri, ovviamente con l'intento di salvare
dall'imbarazzo polizia e colleghi di Ventura. Alcune delle denunce riguardano
proprio queste omissioni, vi prego davvero di leggere la lista completa. Come
può un professionista del Foro dichiarare in aula di non aver richiesto perizie
sulle foto [della White, n.d.R.] perchè ben 2 esperti gli hanno confermato che è
impossibile verificarne l'autenticità? A distanza di 5 anni tutto il mondo,
persino il procuratore di Ventura, ammette la falsità delle foto ma nessuno ha
chiesto spiegazioni a Bamieh [appunto, il primo avvocato difensore di Carlo
Parlanti, n.d.R.] del suo comportamento criminale!”
Ricciardi: “ Nelle tue vicissitudini giudiziarie sembra finora che sia prevalso
l'assurdo: non si è trattato cioè di una esperienza sì negativa che però avesse
un evidente significato da potere insegnare, nel senso di non essere una di
quelle situazioni ingiuste ma che si sarebbero potute facilmente evitare: ad
esempio, una ragazza che accetti un passaggio da uno sconosciuto che poi
tradisca la sua fiducia, avrebbe subito sicuramente una esperienza ingiusta, che
però si sarebbe potuta facilmente evitare se fosse stata più prudente: questo,
senza giustificare in alcun modo ciò che le potrebbe essere accaduto... Nel tuo
caso, credi che, senza nulla togliere all'ingiustizia che ritieni di stare
subendo, avresti potuto fare qualcosa per evitare una degenerazione tale di
questa storia?”
Parlanti: “Purtroppo nelle corti statunitensi non esiste l'onere della prova
per accuse di violenza domestica od abusi sessuali (specialmente in California).
La parola di una donna è ritenuta per legge valida a priori, senza bisogno di
altre evidenze corroboranti.
Nel mio caso potete facilmente verificare come neppure il fatto di avere colto
l'accusatrice in flagrante spergiuro sia valso a salvarmi il collo. Avrei dovuto
informarmi ed astenermi dall’intrattenere rapporti mentre ero negli Stati Uniti
per lavoro…o addirittura evitare del tutto di fare questa esperienza lavorativa
a stelle e strisce! C’è un motivo per cui negli States ci sono 2 milioni e 1/2
di persone in prigione e dovrebbe essere abbastanza da spaventare chiunque”.
Ricciardi: “ Secondo il tuo parere, quale potrebbe essere il passo o i passi politici che l'Italia potrebbe fare e non ha ancora attuato per garantirti un giudizio equo e trasparente? A questo hai sempre tenuto massimamente, infatti, tanto da avere rinunciato ad un patteggiamento che, con un'ammissione di colpevolezza, ti avrebbe restituito la libertà in pochi mesi...”
Parlanti: “Alcuni dei crimini commessi durante la mia persecuzione sono di competenza delle nostre giurisdizioni e le autorità italiane ed europee dovrebbero cominciare a perseguirli duramente. Lo sceriffo di Ventura ha falsificato la mia fedina penale italiana dicendo al giudice che doveva decidere della mia cauzione che io avevo precedenti per stupro e rapina a mano armata in Italia!
La Procura di Ventura ha tenuto nascoste alla Procura tedesca tutte le evidenze a mio favore in modo da potermi estradare e cucinare a fuoco lento nelle loro prigioni di contea!
L’Italia dovrebbe cominciare da questi crimini, utilizzandoli per verificare la falsità di tutte le altre evidenze e pretendere che questa storia assurda venga risolta prima di sporcare definitivamente la professionalità di polizia e Procura di ben 3 nazioni!
Ricciardi: “Sarebbe possibile, che tu sappia, un ruolo anche dell'Unione Europea, tramite magari la Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo, per fare pressione sulle autorità statunitensi in modo da garantirti un processo corretto?”
Parlanti: “E’ la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo che ha validato la mia estradizione affermando che avrei avuto un processo equo negli Stati Uniti!?!?!?
Adesso che si sa che già allora la Procura di Ventura nascondeva prove e falsificava fedine penali di altre nazioni, e adesso che si conoscono le evidenze falsificate e gli impossibili racconti dell’orrore della White, non pensate che sarebbe loro dovere fare qualcosa?”
Ricciardi: “Tu sei nella prigione di Avenal in condizioni particolarmente restrittive, più di quelle consuete per un detenuto negli Stati Uniti, ed inoltre lo stesso trattamento che ti è riservato non mira particolarmente alla rieducazione, ad esempio essendoti stato impedito di lavorare al computer, la tua attività per cui da libero era particolarmente ricercato; la cosa che colpisce di più è che anche una volta fuori, se non sarai assolto, non potrai più dedicarti, negli U.S.A., alla tua attività di programmatore ed esperto informatico... Tenendo presente anche tutto questo, ti chiedo: in che modo vivi adesso e pensi che potrai vivere in futuro il tuo rapporto con gli Stati Uniti, Paese nel quale tu, nella tua vita cosmopolita, avevi trascorso un tempo significativo della tua esistenza?”
Parlanti: “Avevo interrotto la mia esperienza statunitense nel 2002, profondamente deluso dalla vita in questa nazione. Questo sarebbe il miglior posto del mondo per lavorare, se si potesse condurre il resto della giornata a Milano o Dublino o Gibilterra.
Non penso che riuscirò a superare la paura e l’orrore che provo adesso ma di sicuro mi impegnerò anima e corpo perché si eviti di importare in Italia ed in Europa una macchina di giustizia così disumana e così profondamente corrotta come quella americana”.
Ricciardi: “Quali sono le persone che consideri maggiormente di dovere ringraziare per la dedizione dimostratati riguardo la tua storia processuale ed umana?”
Parlanti: “ Quell’infausto giorno in cui il giudice Cloninger mi ha ‘offerto’ 3 anni al 50% se avessi confessato lo stupro (e guarda caso avevo già scontato 11 mesi in Germania e 7 mesi a Ventura) ho preteso uno strappo alle regole per poter parlare con mia madre e con la mia fidanzata Katia che erano in aula al momento. E’ a loro che ho chiesto se mi avrebbero supportato nella mia decisione di stare dalla parte della giustizia e della verità. Lo hanno fatto e continuando a farlo, ogni giorno!
Non passa settimana che qualcuno dei miei sostenitori non “abbandoni” la “causa”; per semplice stanchezza o perché è difficile trovare parole di fronte ad ingiustizie e crimini così grandi e assurdi. Katia invece è sempre lì, ad urlare e piangere con me (qualche volta anche contro di me).
E poi tutte le bellissime persone che non conoscevo neppure e che hanno preso il posto nella mia vita di quei falsi amici che si sono squagliati come neve al Sole 5 anni fa!
Valentina, Mattea, Mara, Elisabetta, Agnesina, Daniela, Stefania, Stefano, Carlo…sono così tanti i nomi dei miei nuovi amici che è più facile chiederti di andare su Facebook e di unirti ai 1300 del gruppo Carlo Parlanti.
Se lo fai, per favore, scrivi sul muro da parte mia che sono loro la mia forza di urlare e vivere, soltanto loro!”
Introduzione e domande di Antonella Ricciardi [Questo servzio è stato pubblicato sui giornali Caserta24ore, Corriere di Aversa e Giugliano, Il Mezzogiorno di Napoli e Caserta, Italia Sociale, Rinascita (nella versione di carta stampata e in quella on line e locale "Rinascita Campania)", L'Altra Voce, Il Popolo d'Italia]